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venerdì 8 maggio 2020

Palingenesi



Da oltre due mesi tutto ancora ruota intorno al coronavirus. E' la triste realtà! Fatti, parole, immagini, proposte, suggerimenti: ogni avvenimento, ogni cosa che leggiamo o scriviamo o guardiamo o ascoltiamo rimanda, implacabilmente, a quel “tarlo” invisibile che ha sconvolto la nostra esistenza e continua a scavare dentro di noi. E nessuno sa fino a quando. E nessuno sa come ne usciremo. Sarà possibile una rinascita, dopo la distruzione?
Mi sono imbattuto in questa profonda e dolente poesia di Giorgio Caproni. Affidiamoci, per qualche attimo, a questi versi, che mi sembrano molto attuali.

Palingenesi
Resteremo in pochi.
Raccatteremo le pietre
e ricominceremo.
A voi,
portare ora a finimento
distruzione e abominio.
 Saremo nuovi.
Non saremo noi.
Saremo altri, e punto
per punto riedificheremo
il guasto che ora imputiamo a voi.

Giorgio Caproni


4 commenti:

  1. Risposte
    1. ...ma "Non saremo noi". Qualcun altro che verrà dopo di noi...forse. ciao ME

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  2. Se non saremo nuovi ci estingueremo del tutto.

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    Risposte
    1. Stiamo già andando verso l'estinzione. E quelli che verranno dopo saranno i nuovi

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