“Tutti
gli anni sono stupidi. E’ una volta passati che diventano interessanti”
Ritrovarsi a rileggere un
vecchio libro con la copertina ingiallita dal tempo, che hai letto la prima
volta ai tempi del liceo, è come rivedere un caro compagno di quegli anni
scolastici perso di vista ma mai dimenticato. Stenti a riconoscerlo al primo contatto,
poi a poco a poco affiorano i ricordi.
Erano questi i pensieri che mi
passavano per la mente mentre sfogliavo le pagine del romanzo di Cesare Pavese
“La spiaggia”. E dove potevo meglio apprezzare questa rilettura se non in
spiaggia sotto l’ombrellone? Mi trovavo a Tropea, al cospetto di un mare
cristallino di rara bellezza. Come ogni anno, prima di raggiungere il mare del
Cilento – il mio mare - amo trascorrere qualche giorno di vacanza lontano dai
miei posti abituali. Ed è una vacanza al mare anche quella vissuta dal
protagonista del libro – voce narrante e alter ego dello scrittore piemontese –
che racconta, ora in veste di protagonista disincantato e ora di commentatore
appassionato, le vicende di un suo amico di vecchia data e della sua giovane
moglie rincontrati per caso, che lo invitano a passare le vacanze estive con
loro sulla Riviera ligure. Intorno a questo terzetto si muovono altri
personaggi che danno corpo alle tematiche esistenziali care a Pavese, mentre la
vita della spiaggia scorre lenta e monotona tra chiacchiere leggere e
pettegolezzi, tenere brighe sentimentali, cene in trattoria, turbamenti e
pensieri bizzarri che solo la spensieratezza della vita di mare favorisce. Per
questi personaggi “l’ora più bella era il mezzodì passato o il tramonto, quando
il tepore o il colore dell’acqua inducevano i più restii a bagnarsi o a passeggiare per la spiaggia, e
si restava quasi soli….” E nei silenzi che seguivano, racconta la voce
narrante, amavano ascoltare “lo
sciaguattare del fiotto tra i sassi”. Per me l’ora più bella è la mattina
presto, quando la spiaggia è deserta e non brulica di corpi arrostiti dal sole:
a quell’ora la spiaggia offre un’esperienza sensoriale quasi mistica per i suoi
profumi intensi, i suoi colori cangianti, la sua aria frizzante, il suo silenzio
rotto solo dal rumore rilassante delle onde che si infrangono sulla riva. Sono i
momenti più belli, da godere in solitaria contemplazione, prima che la spiaggia
si svegli e si animi, e arrivino gli animatori con i loro giochi, con le corse
sul bagnasciuga, l’acquagym a ritmo di tormentoni musicali a tutto volume, le
partite a bocce a freccette a tennis a scopone…