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venerdì 18 marzo 2016

Quando i veri cani sono i padroni



L’altro giorno, camminando per strada, mi è capitato di pestare una cacca di cane, purtroppo abituale decoro dei nostri marciapiedi. Chi abita in città sa bene che certi luoghi sono diventati delle vere e proprie latrine a cielo aperto, dove è d’obbligo eseguire una sorta di slalom per evitare i tanti escrementi che simboleggiano il degrado della civiltà e dell’educazione dei nostri tempi. E questo grazie alla maleducazione di chi non raccoglie le deiezioni dei propri amici a quattro zampe, dimostrando così di non aver nessun rispetto né per il prossimo né tantomeno per il decoro e la pulizia del posto in cui vive. Basta un momento di distrazione e…ciac. Cosa fare in questi casi? Mi sono appoggiato al muro e ho tirato su il piede per guardare – tra l’altro quel giorno avevo calzato delle scarpe con suola a carrarmato – e da come era ridotta la mia povera scarpa ho pensato che da quelle parti, più che un alano al guinzaglio del suo padrone di m…a era passato un elefante. Sembrava fresca, anzi calda, appena sfornata. Lascio a voi immaginare i pensieri poco educati che mi sono venuti in mente in quel momento e che ho rivolto all’indirizzo di quell’incivile, per non avere raccolto il lascito del suo cane. Istintivamente ho cercato di rimuoverla, con disgusto e rabbia, strisciando la scarpa sul marciapiede; il risultato vomitevole è stato quello di spalmarla su tutto il selciato a mò di nutella su fetta biscottata e di farla pure schizzare, maldestramente, sull’orlo dei miei pantaloni. Mi sono accorto, sempre più infuriato, che una giovane ragazza che si trovava dietro di me - anche lei con cane al guinzaglio – mi guardava tra lo schifato e il divertito: chissà se lei era fornita di paletta e sacchetto per raccogliere le feci del suo cane!
Ma non è finita qui, perché mentre ritornavo a casa, con quella spiacevole lordura che mi portavo sotto la scarpa, ho assistito ad un furioso quanto paradossale alterco tra due persone, sempre per una questione di cani. Era accaduto che una signora aveva permesso al suo delizioso barboncino (coperto con un grazioso cappottino color fucsia), di fare la pipì sulla saracinesca di un negozio commerciale, proprio mentre l’ignaro proprietario si apprestava ad aprirla. Alle sue indignate e motivate rimostranze, intese ad impedire che lo spazio antistante il suo locale diventasse un orinatoio, la padrona del barboncino ha risposto, di rimando, che non poteva assolutamente allontanare la sua creatura dal posto in cui aveva deciso di liberarsi dei suoi bisognini liquidi, altrimenti le avrebbe causato un grave trauma, con conseguenze inimmaginabili sulla sua salute psicofisica. E poi, cosa potevano mai rappresentare quelle poche gocce di urina su una saracinesca così sporca! Avete capito? Questo per dire che se per caso, un bel giorno, un cane dovesse scambiare la vostra gamba per un palo della luce, lasciatelo stare, non disturbatelo, assecondatelo pure con una carezza: ne va di mezzo il suo benessere psicofisico. Tanto quello del padrone è già compromesso. Per finire, io direi che quel cartello che spesso si vede in giro e che recita “attenti al cane” è ormai superato e obsoleto  e va urgentemente sostituito con il più pertinente “attenti al padrone del cane”.

8 commenti:

  1. ...da amica bipede di quadrupede, devo ammettere che chi non raccoglie gli escrementi del proprio amico, che senza pollice opponibile non può, non è un cane ma una merda!

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    1. Concordo. Una cacca di cane sul marciapiede mi conferma che da quelle parti è passato il padrone di merda del cane. E' chiaro che il cane non ha nessuna responsabilità.

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  2. Mi hai fatto sorridere. Comunque condivido: alcuni padroni di cani sono davvero incivili. PS

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    1. Far sorridere evidenziando la maleducazione, come in questo caso, io credo che sia un buon sistema.

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  3. Mi piace da matti Bartleby, mi piace così tanto che adotterò quella sua frase “avrei preferenza di no” per tenere lontani persone invadenti e scocciatori... :D
    Nicola

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    1. E' una buona idea, Nicola...però il commento andava posizionato nel post precedente, altrimenti non si capisce. (sorrido...)

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  4. Anche io stamattina, durante una passeggiata, stavo per pestare il "ricordino" di un cane. Spero fosse opera di un randagio. In caso contrario, non posso che concordare con te.

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    1. Fidati: non era un randagio, ma un povero cane che si ritrova come padrone un emerito cafone

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