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venerdì 28 novembre 2014

Una nuvola per amica



Quando una persona è ferita nel fisico e soffre, si rende conto – forse per la prima volta - di quanto la vita e la salute siano valori inestimabili, mai del tutto apprezzati. Riflettevo su questo pensiero mentre mi trovavo ricoverato in un letto d’ospedale per un intervento chirurgico. Ho avuto la sensazione, in quella particolare condizione, di non essere una persona del tutto autonoma, ma un corpo inerte, insensibile, in balìa del tempo che pareva si fosse fermato e del tutto assoggettato all’infermiere di turno, che aveva libero accesso sul mio corpo. L’ospedale, sotto certi aspetti, ti rende bambino, soffoca qualsiasi pudore e ti costringe alla totale dipendenza degli operatori sanitari che si prendono cura di te. E’ un’esperienza umana che ti fornisce, comunque, l’opportunità di scoprire alcuni valori sottesi in una condizione di piena salute e ti rafforza psicologicamente, consentendoti di affrontare eventuali future avversità con uno spirito diverso.
Soprattutto nelle situazioni di sofferenza e di solitudine, l’uomo sente il bisogno di ricercare un segno di felicità, un qualsiasi diversivo che lo liberi dall’angoscia; avverte sempre l’ esigenza di aggrapparsi a qualche pensiero positivo che gli permetta di superare le avversità del momento. In tali frangenti nessun dialogo appare impossibile, qualsiasi atto diventa il centro dei suoi pensieri e dei suoi affetti: può succedere, allora, che parli con un gatto o con un albero, oppure segua, senza annoiarsi, i movimenti di una mosca che volteggia sul suo corpo o una formica che faticosamente trasporta il suo cibo nella tana. Quello che sembra del tutto insignificante in una condizione di normalità, diventa di straordinario interesse in un contesto di isolamento e di abbandono.

E così per sentirmi meglio, quel giorno, inseguivo con gli occhi qualcosa che mi riportasse alla normalità, che mi scrollasse di dosso quella deleteria indifferenza, che mi alleggerisse la sofferenza. I miei occhi andavano spesso verso la finestra che si apriva alla sinistra del mio letto, oltre la quale potevo solo immaginare quella routine quotidiana, tante volte  disprezzata. Ora la desideravo, non vedevo l’ora di poterla riprendere. Con rinnovato piacere. E’ proprio vero: riusciamo a capire l’importanza delle piccole gioie solo quando ci vengono a mancare all’improvviso. Vale per le persone, ma vale anche per le cose e le azioni di tutti i giorni. E mentre vaneggiavo su questi concetti, all’improvviso la mia attenzione è stata attratta da un insieme di nuvole bianchissime che volteggiavano nel cielo: si allungavano, si sfilacciavano, assumevano forme bizzarre, si intrecciavano. Sembravano candidi batuffoli, onde marine che svolazzavano e si susseguivano, colori immacolati che esplodevano, morbidi cuscini.
La visione di quell’improvviso spettacolo naturale ha avuto il merito di allontanare momentaneamente il  malessere che mi opprimeva; quei ghirigori, quei riccioli disegnati nel cielo che scorgevo dal mio letto d’ospedale erano diventati il mio piacevole svago pomeridiano; proprio quelle nuvole, che in altre occasioni non avrei degnato di uno sguardo,  ora mi allietavano la giornata, mi avevano finalmente riportato alla vita, alla serenità, all’ottimismo E mentre osservavo incantato quei giochi in continuo movimento - come se mi trovassi ad assistere allo spettacolo più bello del mondo – mi è venuto da pensare che solo un luogo come l’ospedale, nonostante il suo carico di sofferenze, ha la forza di farti capire l’essenza stessa della vita e l’importanza delle piccole grandi cose.

10 commenti:

  1. C'è un capitolo del mio libro Io e Agata dal titolo "Il compagno di stanza" in cui il protagonista, uscito da una difficile operazione, cerca di rirendere contatto con la vita e con le persone che sono attorno a lui. Un compagno di stanza speciale gli farà capire quali sono le vere cose importanti della vita.
    Il tuo bel racconto ribadisce bene questo concetto.
    Nicola

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    1. Grazie Nicola.
      Quando non abbiamo problemi di salute, dimentichiamo sempre le cose importanti della vita. Mi auguro che il tuo libro abbia un meritato successo

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  2. Sono d'accordo con te. La malattia ci fa guardare il mondo con occhi diversi.
    CD

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  3. Da sempre sono convinta che "la salute è tutto" come recita il proverbio. Infatti io non mi abbatto per nulla tranne che per i problemi di salute. Mi terrorizza l'ospedale e mi terrorizza la sofferenza però proprio per questo ho consapevolezza delle piccole gioie quotidiane.

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    1. Comprendi quanto sia importante la salute soprattutto nel momento in cui ti viene a mancare. Dici bene: bisogna apprezzare le piccole gioie quotidiane. Grazie

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  4. saggia riflessione, quando ci sentiamo vulnerabili, inermi, cerchiamo forza nel bello, nella pulizia e nella perfezione della natura, nelle cose non contaminate dall'avidità e dal malanimo.

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  5. bisognerebbe riuscire a ricordarsi questo quando si va a trovare qualcuno in ospedale

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    1. Bisognerebbe sempre tener presente quanto siano importanti le piccole gioie della vita. Grazie Pier, per la visita.

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