Sono nel parco vicino casa per
la mia passeggiata mattutina. E’ un luogo, questo, frequentato soprattutto da
due categorie di persone: quelle di una certa età – come lo scrivente – che si
illudono di mantenere in forma un fisico bastonato dagli anni, facendo footing,
e quelle che accompagnano il cane ad espletare i propri bisogni fisiologici (ne
so qualcosa, perché ogni tanto ritorno a casa con una sorpresa, poco gradita,
sotto le scarpe).
All’improvviso il silenzio del
parco è rotto da un urlo disperato, poco distante: "Nooooo! Nooooo!" Non sapendo
cosa stesse succedendo, mi giro spaventato e vedo un signore, sui cinquant’anni,
che corre in preda allo sconforto verso il suo cane che si sta rotolando a
pancia in su, beatamente, nella terra sollevando una fitta coltre di polvere.
Nooo! - continua a urlare - “fermati!”. Lo raggiunge e comincia a
schiaffeggiarlo urlando come un ossesso queste testuali parole: “sei proprio
una stronzaaa!” (capisco che è una femmina). La povera bestia stava solo
facendo il cane all’insaputa del padrone e, forse, aveva dimenticato che prima
di uscire di casa il suo amato padrone le aveva fatto il bagnetto. O forse era
fresca di toelettatura al costo di 50 euro a seduta: il mio barbiere se ne
prende 16 per shampoo e capelli (povero me, valgo meno di un cane). E ora che
faceva quella “stronza”? Si sporcava tutta. Si strofinava nella polvere senza
chiedere il permesso al padre-padrone.
In quali mani sono capitati
questi poveri animali da compagnia! Devono sopportare tutte le bizze dei loro
padroni che li vogliono, a tutti i costi, umanizzare. Li senti chiamare con i
nomi propri di persona, e poi “amore”…”bello di mamma”. Li vedi, nei mesi
invernali, che se ne vanno in giro al guinzaglio con il cappottino, al mare con
gli occhiali da sole e il cappellino, li scorgi mentre fanno capolino dal
marsupio come dei lattanti, nel passeggino con l’osso finto, li osservi mentre
corrono avanti e indietro, fino allo sfinimento, per raccogliere la pallina e
sollazzare il suo padrone. Per fortuna nel mondo animale non esiste ancora
l’idea del suicidio…qualcuno potrebbe farla finita.
A trattarei cani (o i gatti) come figli non si rende un bel servizio ne’ ai cani né a se’ stessi.
RispondiEliminamassimolegnani
Dici bene Massimo. Non tutti sanno tenere un cane o un gatto in casa...io metterei un patentino. Vuoi un cane? Bene, devi superare un esame di come ci si comporta con un animale. Non puoi portare un cane nel passeggino come un bambino. Già sta chiuso in casa tutto il giorno e tu non lo fai neanche camminare? Io ti faccio la multa :)
EliminaEffettivamente si vedono certe cose in giro che non fanno bene né ai cani né a chi li porta al guinzaglio. Si vedono troppi cani in giro e pochi amanti degli animali. Il cane è diventato di moda.
RispondiEliminaFra.
Io potrei avere un cane solo se abitassi in aperta campagna. E non solo un cane, ma anche un gatto, delle galline, una capretta e dei conigli. Sarebbe magnifico. In città no. E' già così difficile convivere con gli umani in spazi ridotti :))
EliminaOrmai è moda sfrenata, come dice Fra. Oltretutto la maggiorparte di questi non raccoglie le loro deiezioni, camminare per strada senza pestare qualcosa diventa complicato. Carino un cartello che lessi una volta: "non ci sono cacche di cani, ma solo padroni di merda" ;)
RispondiEliminaCaro Franco, tocchi una nota dolente. Non sono i cani che sporcano i marciapiedi di Roma, ma i loro padroni. Lasciamo perdere le cacche che, in qualche maniera vengono raccolte e poi buttate, spesso, dove capita. Il problema è costituito dalle urine che imbrattano tutto. E nessuno ci butta un pò d'acqua. Dalle parti dove abito ci sono alcune strade diventate veri e propri orinatoi per cani. E con questo caldo meglio evitarle. I padroni li fanno urinare ovunque: cancelli, saracinesche, pali della luce, ruote delle macchine, fiorire, sono i punti più ambiti. Ripeto, non è colpa dei cani ma dei loro padroni incivili.
EliminaÈ talmente tangibile il vuoto interiore che lo si cerca di riempire con la possessione di qualunque cosa possa rendere "padroni"....ma la cosa più assurda è che non si è per nulla consapevoli che la vita non è affatto "qualunque cosa".
RispondiEliminaVedere una forma di umanizzazione verso gli animali e una forma di digitalizzazione sui bambini che nel passeggino ricevono attenzione dallo smartphone , sostituto umano, è il segno più evidente di degrado spirituale.
Il cane non segue più i suoi istinti liberi e naturali ma è un prigioniero nelle mani di un altro inconsapevole prigioniero.Il bambino passata l'attesa del suo arrivo è un altro prigioniero dell'imprigionato nella trappola della falsa libertà e del falso amore.
Ruoli che hanno perso la bussola del cammino esistenziale e noi che ci sentiamo sempre più alieni in un mondo in cui non riconosciamo più...ma ancora tra noi perlomeno riusciamo a ri-conoscerci.
Leggo cartelli ovunque a denunciare ogni forma di violenza senza saper riconoscere quella che ci si procura su se stessi ...
Grazie e buona serata:)
L.
Sottoscrivo le tue parole. Grazie L. e buona serata a te.
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