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giovedì 24 febbraio 2022

La guerra

 



“Io non sono pacifista. Io sono contro la guerra. Se uno di noi, uno qualsiasi di noi esseri umani, sta in questo momento soffrendo come un cane, è malato o ha fame, è cosa che ci riguarda tutti. Ci deve riguardare tutti, perché ignorare la sofferenza di un uomo è sempre un atto di violenza, e tra i più vigliacchi”

 “La più aberrante in assoluto, diffusa e costante violazione dei diritti umani è la guerra, in tutte le sue forme. Cancellando il diritto di vivere, la guerra nega tutti i diritti umani.”

 “La guerra è un atto di terrorismo e il terrorismo è un atto di guerra: il denominatore è comune, l’uso della violenza.”

“Un mondo senza guerra è un’altra utopia che non possiamo attendere oltre a vedere trasformata in realtà. Dobbiamo convincere milioni di persone del fatto che abolire la guerra è una necessità urgente e un obiettivo realizzabile. Questo concetto deve penetrare in profondità nelle nostre coscienze, fino a che l’idea della guerra divenga un tabù e sia eliminata dalla storia dell’umanità.”

“Il ripudio della guerra è un valore sacro e uno dei pilastri portanti della nostra Repubblica. Ripudiare la guerra significa eliminarla dalle nostre coscienze, ma anche rifiutarsi di entrare in vecchi e nuovi conflitti, liberare il nostro Paese dalle servitù militari, uscire da ogni alleanza militare, ridurre drasticamente la produzione e l’esportazione di armi, ridurre i costi delle forze armate riconvertendoli in uso civile e sociale”.

 Gino Strada


16 commenti:

  1. Penso ai fabbricanti di armi, all'infinito mercato di morte.. li vedo un po' come quegli imprenditori che se la sghignazzavano dopo il terremoto de L'Aquila.. già sognando immensi guadagni.. :(

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    1. Io penso, invece, ai tanti politici guerrafondai - anche nostrani - che oggi si considerano tutti ucraini (come è giusto che sia), però quando l'America invadeva l'Afghanistan o l'Iraq non si sentivano nè Afgani nè iracheni. E già, perchè l'America non faceva la guerra ma una missione di pace. Non distruggeva un territorio e ammazzava cittadini inermi, ma portava la democrazia. Così va il mondo...Ciao Franco

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    2. Il mondo va male caro Pino. Prova a razionare il gas in pieno inverno alle nostre viziatissime famiglie, magari solo per una decina di giorni.. vedrai come cambierebbero tutti, magari anche io, chissà.. siamo strani, molto strani..

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    3. ...molto strani e viziati, hai ragione. In fondo simo quelli che dicono: armiamoci e partite

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  2. Nei primi anni 70, nel movimento a Milano conoscevo Gino Strada: mi dispiace dirlo ma era un violento radicale e dichiarato. Era il capo dei katanga, l'ala dura del movimento nelle manifestazioni e nelle occupazioni. Il loro vangelo era una chiave inglese di 2 kg nascosta sotto l'eskimo. Certo negli anni si può cambiare ma io certi pulpiti non li scordo sia da dx che da sn, sia da occidente che da oriente. Nel mentre l'umanità non cambia, le logiche di potere nemmeno e l'Ucraina è stata invasa anche se la Cina ( un nome democratico a caso) dice di no.

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    1. Si, lui si è formato in un periodo in cui (era il sessantotto) gli scontri erano frontali e anche duri. Aveva vent’anni, era capo di un movimento studentesco che voleva costruire un mondo migliore, e anche con le sue intemperanze, non credo che volesse fare la guerra a qualcuno. Io conosco meglio il Gino Strada pacifista, o meglio il medico “contro la guerra”, il fondatore di Emergency che ha curato migliaia e migliaia di poveri dannati della terra, che avevano la sfortuna di nascere e vivere là dove la guerra uccideva e distruggeva. Certo, era un personaggio irruento, polemista, un politico che rischiava anche la vita, che non ammetteva mezze misure, le cui battaglie verbali spesso scatenavano polemiche e avversioni. Non era certamente un moderato, almeno nel parlare, non le mandava a dire, sapeva usare molto bene il mezzo televisivo, a volte poteva anche apparire scostante, però non aveva paura del potere e quando c’era da salvare una vita umana, si prodigava come nessun altro. E accusava! Lui, le guerre e le armi voleva abolirle, perché viveva e operava nei territori di guerra e ne vedeva le conseguenze. Non era come certi falsi pacifisti nostrani i quali, comodamente seduti nei salotti televisivi, giocano alla guerra e alla pace: se la fanno i loro amici, la guerra misteriosamente diventa una missione di pace. Quanta ipocrisia! Ciao Enzo…e stammi bene.

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  3. Direi che tutte queste citazioni di Gino Strada non abbiano occupato uno spazio a caso nel tuo blog,visto che è proprio la guerra che sta avanzando oggi in ogni contesto.

    Poi ...l'apertura di questo post è già risposta al commento di Enzo ,credo, quella forma di consapevolezza stessa di Gino Strada dal non ritenersi lui per prima un "pacifista", ma persona contraria alla guerra.In fondo quel ripudiare la guerra quale altro significato può avere se non un eliminarla dalle nostre coscienze?La costruzione stessa delle armi è già una deviazione di coscienza che non si pone minimamente una riconversione di costi in opere sociali e civili,mira solamente al potere politico ed economico a danno soprattutto delle popolazioni,creando anche guerre interne ai loro territori dove non tutti si sentono rappresentati proprio a livello di coscienza.

    Pare che per evoluzione umana si intende costruzioni militarizzate all'avanguardia per la distruzione ...che tristezza!

    Buona serata


    L.

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    1. Purtroppo non credo che l'uomo eliminerà la guerra dalla propria coscienza. E con l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia diventa attuale la previsione di Albert Einstein; il grande scienziato disse che non sapeva con quali armi gli uomini avrebbero combattuto la terza guerra mondiale, ma era sicuro di quelle usate nella quarta: le lance.
      Ciao L. e buona giornata a te.

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    2. Certo la mia resta un utopia,e proprio lo stesso Albert Einestein ha fatto molto discutere sulla veridicità di una lettera dedicata a sua figlia :)

      Ma a proposito di utopia e leggendo il bellissimo commento di carlo49calati , giù,mi verrebbe da pensare se appunto anche l'utopia non diventi mezzo estremo per iniziare ad abbattere il male ...

      Buona settimana e grazie...


      L.

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    3. Non conoscevo quella bella, presunta, lettera di Einstein indirizzata alla figlia: l'ho cercata in rete. Si, a volte bisogna credere alle utopie. Rafforzano certi nostri convincimenti. Ciao e grazie a te.

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  4. tutte belle, intense, condivise, queste affermazioni di Gino Strada, quelle razionali, quelle emotive e quelle più utopiche. Lui ha dimostrato che l'utopia può diventare una forma estrema quando ha realizzato la bella follia di ospedali in teatri di guerra dove curare indistintamente tutti, amici e nemici, a proprio rischio e pericolo, inviso ma rispettato da entrambi gli schieramenti.
    bravo Pino ad averlo ricordato in questo momento
    ml

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  5. corrige:...può diventare una forma estrema di realtà

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    1. Grazie Carlo per il tuo commento.
      In un momento in cui le parole contro la guerra - ma solo parole - ci stanno sommergendo (quanto durerà questo chiacchiericcio dei potenti, un mese, due mesi...e poi tutto tornerà come prima, a cominciare dal traffico delle armi), mi è parso doveroso ricordare un uomo come Gino Strada: lui, la guerra - che la viveva tutti i giorni - la disprezzava, la combatteva e la ripudiava. E non solo a parole.
      Ciao Carlo

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  6. La negazione della guerra come sistema per risolvere questioni dovrebbe essere universalmente accettata dal mondo intellettuale di qualsiasi paese, in genere resta confinata nella nicchia di parole nobili e sentite che non influiscono purtroppo nelle dinamiche sociali umane. Persino in campo religioso tutte e tre le più grandi religioni monoteiste nei secoli hanno propugnato e utilizzato la guerra a piene mani fatto salva la "benedizione" del Dio relativo ( guerre sante e affini). Mi permetto di ritornare sull'argomento trattato da Pino senza avere nessun desiderio di convergenza di idee, lo faccio perchè è argomento importante e magnifico, perchè splendida e terribile metafora della mediocrità umana. Pare incredibile, siamo qui tutti concordi sull'inutilità, crudeltà, stupidità di qualsiasi guerra eppure a me pare di camminare su un terreno minato. Gino Strada il nome che ha scatenato dentro di me il problema: mi ha riportato ad anni e lotte lontane, a pagine di storia cupe e a riflessioni altrettanto scomode. Ciò che voglio dire è che la violenza è dentro le parole e le ideologie, essa è intessuta da sempre nella storia dell'uomo. che se porti violenza nelle tue logiche mentali è inevitabile che essa si manifesti in seguito nelle tue azioni persino in quelle più apparentemente e umanamente "affettive". Non scordo la violenza verbale e ideologica dello Strada della fine dei 60, perchè dovrei? E in più perchè dovrei credergli senza riserve? So bene quanto importante sia stata l'opera di Emergency eppure certi giorni tra il 1969 e il 1975 non riesco a dimenticarli. Opinione personale, personalissima ma penso che se sei violento dentro non puoi costruire la pace e dovresti parlarne poco. SE pensi con la logica dei buoni e dei cattivi e ti posizioni nella schiera dei buoni, se chiunque esprima un'idea diversa dai tuoi assiomi (Pino descrive correttamente Uno Strada irruento, polemico, senza mezze misure) pretenda poi di passare tempo dopo x un pacifista integro da seguire come un novello Messia senza colpo ferire non è a mio parere un esempio perfetto. Nelle riunioni di anni lontani, in contesti giovanili diversi da questi, su argomenti scottanti e divisori lo Strada che ho conosciuto io non mi avrebbe rotto personalmente la faccia, avrebbe devoluto l'ingrato compito ai suoi sgherri. Ricordo perfettamente il suo viso e lo sguardo carico d'odio verso un interlocutore non accondiscendente. E questo ricordo mi basta per mantenere una posizione diversa da quelle che leggo qui. E' una distanza pesante lo capisco ma negarla non è da me. Scusate il mio secondo intervento.

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    1. Grazie, Enzo, per la tua riflessione - in parte condivisibile – che io ho letto con grande attenzione, come meritano tutti i commenti che esprimono un’opinione diversa. E’ vero quello che dici all’inizio del tuo intervento: siamo tutti buoni a dire, con parole nobili, che siamo contro la guerra. Però da sempre continuiamo a farla, la guerra, con tutte le sue tragiche conseguenze. E tu ne dai un’immagine perfetta quando la descrivi come “splendida e terribile metafora della mediocrità umana”.
      Ripeto: io non conosco – come l’hai conosciuto tu – il Gino Strada che capeggiava i movimenti studenteschi del ’68. A quei tempi, vivevo in un piccolo paese del Sud dove certe notizie arrivavano in maniera attutita, anche perché non esistevano ancora i potenti mezzi di informazione oggi disponibili. E poi - non so se era un bene o un male - partecipavo poco alle lotte studentesche, caratterialmente non mi appassionavano, non mi ritenevo all’altezza e mi sentivo inadeguato in certi ruoli; ti dirò di più: nemmeno li sopportavo quelli che volevano fare i capetti nelle assemblee o nelle manifestazioni. E a quei tempi, ogni occasione era buona per manifestare e fare casino. Quei “rivoluzionari” di allora che volevano cambiare il mondo, la maggior parte, sono poi diventati classe dirigente, politica e imprenditoriale di questo Paese. Hanno seguito le orme di quelli che volevano spodestare. E Gino Strada - che forse ha pure menato le mani durante i cortei studenteschi, con la sua “violenza verbale e ideologica” e con le sue intemperanze giovanili - s’è ritrovato, nell’età della ragione, a capo di un’associazione umanitaria da lui fondata - Emergency – che offre cure medico-chirurgiche gratuite alle vittime della guerra. Lui non era un “pacifista integro da seguire come un novello Messia”. No! E poi l’ha pure scritto: “io non sono un pacifista. Sono contro la guerra”. E a me questo interessa. Non stiamo parlando di scazzottate tra bande di studenti ideologicamente avverse. Stiamo parlando di invasioni, di missili, di bombardamenti, di distruzioni e morti e dispersi e profughi, la causa devastante di ogni guerra. E Strada aborriva le guerre, questo si, probabilmente non le scaramucce verbali. Non era certamente un novello Gandhi. Pure il Papa ha detto, una volta, che se qualcuno si permetteva di fare del male a sua madre, lui gli avrebbe dato un pugno. A me lo Strada che interessa è quello che voleva “ridurre drasticamente la produzione e l’esportazione di armi, ridurre i costi delle forze armate riconvertendoli in uso civile e sociale”. Una bella utopia. Ma dobbiamo cominciare a crederci, se davvero vogliamo salvarci. Tutti. Un caro saluto. E sappi che i tuoi commenti nel mio blog sono sempre graditi.

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  7. Anch'io la penso così. Non esistono guerre giuste e guerre ingiuste. Tutte le guerre vanno condannate. Andrebbero abolite dopo aver distrutto tutte le armi. Noi invece pensiamo di aumentare le spese per gli armamenti. E' una pazzia, come dice il Papa. Ciao Valeria.

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