Definire la bellezza, espressa nelle
sue più diverse declinazioni, con una semplice formula è un modo senz’altro riduttivo.
Certo, ognuno ha la propria idea del bello e come tale resta legittima e meritoria.
Trovo affascinante e illuminante la definizione che ne dà lo scrittore Raffaele
La Capria nel suo libro “Lo stile dell’anatra” (Rizzoli editore), quando scrive
che “la bellezza è un’Annunciazione che si presenta con un messaggio
misterioso, intraducibile nelle parole, e in una luce abbagliante che genera
timore e stupore. Così dovrebbe essere la Bellezza: un’annunciazione”.
Insomma, secondo lo scrittore
partenopeo, la bellezza ce la porta un angelo attraverso un messaggio impenetrabile
che nessuno riesce ad immaginare. E’ l’Annunciazione concepita e dipinta dai
pittori del Rinascimento, grandissimo tra tutti il Beato Angelico.
L’Annunciazione presuppone sempre la presenza di due soggetti: l’angelo e colui
cui l’angelo si rivolge. Ciò vuol dire – dice La Capria – che “la bellezza per
svelarsi ha bisogno di un incontro che avviene nel tempo, ed è perciò relativo
al tempo. Non ha senso una Bellezza che splende per conto suo, è necessario il
complemento di chi ne resta abbagliato. Questi però non può essere soltanto un
guru arbitro del gusto, che indica anno per anno i nuovi traguardi della
sensibilità, e neppure un favorito degli dèi. Dev’essere, in ipotesi, chiunque
sia predisposto per natura, per cultura, o meglio per semplice aspettativa –
per nostalgia -, ad accogliere il messaggio dell’Angelo. Chiunque lo abbia
meritato, chiunque sappia riconoscerlo e riceverlo, o abbia sentito il
desiderio di incontrarlo.”
Mi viene da pensare che oggi
quest’angelo messaggero di bellezza, che trionfava nelle opere degli antichi
maestri, è quasi sparito dal mondo, scende sempre più raramente tra di noi. E’
stato soppiantato dall’angelo della tecnologia che annuncia al mondo intero,
giorno dopo giorno, i suoi ultimi ritrovati, che ci abbagliano e ci confondono.
E ci rendono schiavi.
Oggi l'annuncio a Maria dell'angelo Gabriele l'avrebbe fatto con uno smartphone. :)
RispondiEliminaFrancesco
Sorrido...e te li immagini i commenti blasfemi sui social?
EliminaLa bellezza è un annuncio, più che un'Annunciazione. Voglio credere che tutti noi disposti ad accoglierla, a sorprenderci, a rimanere "abbagliati", la trasformiamo ogni volta in un nuovo annuncio, al quale per fortuna, volgiamo sguardo e cuore.
RispondiEliminaConcordo, che sia annunciazione o annuncio :) Ciao
Elimina" Mi viene da pensare che oggi quest’angelo messaggero di bellezza, che trionfava nelle opere degli antichi maestri, è quasi sparito dal mondo, scende sempre più raramente tra di noi"
RispondiEliminaCredo che la risposta vera esista nelle stesse parole dello scrittore che citi ...manca uno dei "soggetti " e non è certamente l'angelo , ma un incapacità alla sua accoglienza!Chi è disposto ad accogliere un annuncio fatto di bellezza e non quegli annunci politici che tanto detestiamo , contraddicendoci dal momento che ne parliamo dandone risalto.Quindi si , sono d'accordo con questo scrittore, evidentemente non sapendo riconoscere l'annunciazione dell'angelo se ne deduce che non meritiamo questo genere di bellezza.
Fa male questo pessimismo , voglio sperare in una rinascita spirituale..
Grazie per questo post ...
L.
Si, non siamo più capaci di accogliere l'angelo della bellezza. Altri annunci distolgono la nostra attenzione, hai ragione: e sono annunci di bruttezza. Rinascita spirituale? La vedo dura...
EliminaCiao L.
Ho scritto commenti che finiscono nel nulla...riprovo , scusami
RispondiEliminaTra'altro stava un riferimento anche a Franco Arminio prima che tu postassi l ultimo post :).
Nulla ..rispondevo praticamente a quel tuo interrogativo.Sono io stessa
testimonianza di un risveglio avvenuto in me leggendo il tuo blog, e non nego che ne ho letti diversi con post interessanti sotto questa bella sfera , potrei festeggiare il mio "complinoblog" solo come lettrice:).
Ma davvero tante care persone sanno divulgare in modo "sano"e scuotere le coscienze e
non hanno nulla a che fare con l'abuso e cattivissimo uso della tecnologia di cui spesso liberamente si sceglie di farsene possedere.Ecco questa parte ultima annienta e intossica l'anima e qui la vedo dura come te ler chi se ne fa oscurare.
Mi riferivo a Franco Arminio e di quanto abbia scritto attraverso la tecnologia , sfruttandola e usandola in modo costruttivo, senza mai perdere il contatto con la natura e sostituendola all'artificiale o artificioso...
Quindi questo commento voleva in qualche modo "smentire " bonariamente il tuo anche giustificato scetticismo.
Mi capita che vengano moderati dei miei commenti a difesa dell'Amore, e di tutte le forme di bellezza in essa contenute, la stessa bellezza a cui tu e altri riuscite a valorizzare e a far emergere, manifestandosi come parti integranti attraverso "i due soggetti" di cui cita lo scrittore nel post.
Alcuni miei commenti non sono mai passati in qualche blog e succede ancora e sorrido sai caro Pino ...perchè possono usare tutti i catenacci e i lucchetti del mondo liberando il male , l'odio e la violenza e illudendosi di rinchiudere il senso di una verità fatta di libertà e amore...è qui che la vedo dura !!Con l'Amore non ci sono catenacci che tengano, nessuno riuscirà a carcerarlo , è Esso stesso Libertà!
Perdonami se mi sono permessa, non è un aporofittare del tuo blog per dare sfogo a pettegolezzi o odio ...è una piccola parte di verità che mi preme lasciarla in un territorio accogliente come il tuo e come tanti altri in cui ho davvero sentito di farlo.
Buona serata
L.
Grazie a te. L'ho già scritto in altre occasioni, e qui lo confermo: i tuoi commenti non sono mai banali, e poi - lasciamelo dire - sono dei post aggiunti al post, scritti nei blog degli altri e mai "finiscono nel nulla". Non riesco a capire come a volte in certi blog, come dici tu, non riescano a passare. Comunque, lasciamo perdere e ritorniamo alla bellezza della natura, di un'opera d'arte e alla bellezza dei piccoli paesi (mi riferisco alla poesia di Arminio sopra riportata), un tema quest'ultimo molto caro al poeta. Anche un paese è portatore di bellezza se sappiamo cercarla e apprezzarla: e Arminio, con i suoi versi, ci indirizza proprio verso quella direzione.
EliminaUn caro saluto