I grandi della Terra, quelli che
stanno nei libri di storia, non esistono più. Forse l’ultimo rappresentante di questa
razza ormai estinta è stato Mao Tse-tung, morto nel 1976. Oggi, coloro che
governano il mondo e guidano nazioni immense come la Cina, l’India, gli Stati
Uniti, la Russia hanno certamente poteri enormi, incontenibili, come forse non possedevano
neanche gli Imperatori dell’antica Roma, eppure nessuno di loro può essere
paragonato a un Giulio Cesare, a un Carlo Magno, a un Napoleone. Insomma, ad
uno di quei grandi personaggi carismatici del passato che – nel bene e nel male
- hanno fatto la storia del mondo. Nessuno ha quelle qualità straordinarie che trasformano
un uomo politico in un simbolo, che gli conferiscono quell’aura di grandezza e
gli consentono di accedere nell’immaginario collettivo.
Quando li vediamo arrivare – i “grandi”
dei nostri tempi - con quel seguito sproporzionato di macchine, scortati da
uomini in assetto di guerra, quando li contempliamo in televisione, nei summit,
in quelle foto di rito che ricordano gli scolari in posa per l’istantanea di
fine anno, abbiamo l’impressione - noi poveri mortali - che non potranno mai
rimanere impressi nella memoria della storia. E nella nostra memoria. Sorridono
meccanicamente, protesi nell’ansia di piacere; discutono, leggono discorsi, si
atteggiano a grandi statisti; si dimostrano preoccupati o rasserenati a seconda
della circostanza; danno l’impressione di conoscersi tra di loro come vecchi
amici e fingono cordialità. Loro, vorrebbero recitare come i sovrani di una
volta: ma non hanno autorità, sono fantasmi di se stessi che non suscitano
nessuna complicità e nessuna passione nelle masse. I nuovi potenti, indeboliti
nella loro forza persuasiva, carismatica e decisionale, sono una copia sbiadita
di quegli antichi condottieri del passato. Hanno smarrito quella sicurezza,
quell’autorità e quel distacco contemplativo che permetteva ai Grandi di
guardare il mondo dall’alto, mentre conquistavano cose e uomini.
Ma, se i grandi della Terra
sembrano spariti, non è sparito dal mondo il potere, tant’è che ogni giorno
aumenta tra gli uomini il desiderio di appropriarsene, qualunque esso sia e in
qualsiasi contesto si manifesti. E’ un potere che ha cambiato forma, che non ha
un volto preciso, che si annida nei gangli più diversi della società, delle istituzioni
e dell’informazione, e si esprime - di volta in volta - attraverso un politico
importante, un imprenditore, un magistrato, un personaggio televisivo, una moda,
una pubblicità ripetuta ossessivamente, un influencer…un oggetto. E’ un potere,
questo, subdolo e pericoloso che si insinua nelle nostre vite, che occupa le
nostre azioni quotidiane, che manipola le nostre scelte, che condiziona i
nostri pensieri. Un potere che finisce per plasmare colui che lo anela, ma che
blandisce, con ogni mezzo, anche chi si trova per caso a passare dalle sue
parti.
Ecco quale autorità, o meglio autorevolezza, non hanno, e che non permette loro come ai "Grandi di guardare il mondo dall’alto, mentre conquistavano cose e uomini". Non scatenano guerre mondiali, ma solo feroci guerriglie locali, che finiscono per coinvolgerci in quanto ad emigranti e povertà dilagante. A volte temo l'assurgere al Potere di qualcuno col prurito autentico per quei bottoni che sguinzaglierebbero atomiche e contro atomiche. E come disse saggiamente e tristemente Einstein: "Io non so come si combatterà la terza guerra mondiale, ma so che la quarta si combatterà con pietre e bastoni"
RispondiEliminaIo di sicuro non ci sarò, quando si combatterà la quarta. Nella terza ci sono già dentro, perchè senza accorgercene la stiamo già combattendo (vedi disastro ambientale, disuguaglianze economiche a livello planetario, crisi pandemica che dimostra la vulnerabilità di un sistema e...qualche miliardo di persone afflitte dalla povertà che bussano alle porte).
RispondiEliminami chiedo se Putin non possa essere considerato un grande, in senso prevalentemente negativo.
RispondiEliminaè un camaleonte perfido, è partito dal kgb, ha affossato il vecchio partito comunista, ha manipolato la costituzione, ha annientato fisicamente gli oppositori, per restare perennemente al potere, non si capisce se in nome del vecchio comunismo o di una dittatura di nuovo stampo assolutamente personale
ml
Mah...ai posteri l'ardua sentenza
Elimina
RispondiEliminaSe ti riposto questa poesia ,che fa da richiamo alla tua parte fedelmente spirituale e anche alla foto del post capirai quanto è stato interessante e seguito il tuo blog di cui non posso fare altro che ringraziarti.
"Che ridicole, le pose vanitose
e disperate dei potenti. Quando
sono al centro della scena,
si mostrano sicuri ed arroganti –
cala il sipario e in un istante,
senza pudore, alzano al cielo
guaiti, pianti, penosissimi lamenti.
E’ universale l’umano affanno
per il tempo che implacabile
trascorre, ma la parabola
dell’uomo di potere disegna un arco
più misero, meschino – ché dietro
all’eroico trionfatore si cela
quasi sempre un querulo bambino.(Franco Marcoaldi)
Ha dato un seguito "metafisico"lo stesso poeta..
"Vado cercando un’altra legge,
ma i costi per entrare
in quel regno misterioso
sono alti – li saprò affrontare?
L’altra legge, lo so, promette
meraviglie sconosciute,
ma implica una traversata
lunga, solitaria, dolorosa.
Si seccherà la gola, prima
di incontrare quell’umida fonte
luminosa"
L.
Marcoaldi: lui si é un grande! Grazie Linda!
EliminaMi è piaciuto leggere queste tue considerazioni, Mi sono anche molto rattristato ma come posso negare le tue ragioni. Bel testo, buona scrittura, piacevole lettura e stimolo ad altre letture. Complimenti Pino.
RispondiEliminaGrazie di cuore, Enzo, per le tue generose parole: sei troppo buono. Un saluto
EliminaPasso spesso da qui non come senso di abitudine per leggere il tuo nuovo post, ma come persona grata a te che sei riuscito a donare attraverso questo spazio una parte cosí essenziale e vibrante da farla riemergere anche in chi attraverso la lettura è riuscito a riscoprisi.Affinità un po sepolte e riemerse...ma anche un bel pugno in faccia a quel "falso potere" che si sta impadronendo delle nostre vite e per fortuna non ancora di tutti i cuori
RispondiEliminaHo estratto dal contesto di un tuo scritto parole che hanno raggiunto le persone che ti seguono e che oggi rimbalzano a te , sperando che tu e i tuoi cari stiate bene.
"...Lo confesso: mi rattristerei se un giorno non dovessi più vedere sul mio post quell’account…quel nome…quell’Anonimo, con cui i diretti interessati lasciano tracce del loro passaggio, il cui bisogno di comunicare e di essere letti credo sia pari al mio, checché ne dicano quelli che scrivono solo per se stessi. Sentirei la mancanza di quelle persone che, senza averle mai viste realmente, “conosco” da tanto tempo".
L.
Eccomi! Si, sto bene grazie. Sono ritornato dal paesello a Roma, dopo circa un mese di "vacanza", lontano dalle macchine, dai rumori, dal caos...e naturalmente lontano dal computer. Si, perchè devi sapere che al paese non ho nemmeno quello (fino a poco tempo fa non avevo neanche la televisione) oltre a non possedere - come ben sai - il cellulare. Mi piace vivere fuori dal mondo...da questo mondo. Mi diceva un amico, l'altro giorno, che oggi se non sei sempre connesso, non esisti. Povero me! Sono un fantasma, mia cara L. :)
EliminaComunque è vero: se un giorno non dovessi più leggere le parole di quelle poche, belle persone che seguo sul blog, mi rattristerei sul serio. Grazie di cuore per il tuo sincero interessamento nei miei riguardi: mi fai sentire vivo. Sorrido!
Sappi, comunque, che dovrai veramente preoccuparti il giorno in cui dovessi pubblicare un post al giorno e rispondere immediatamente ai commenti: vorrebbe dire che mi sono convertito al "sempre connesso" e che ho addirittura comprato uno smartphone, ultimo modello. Questa si che sarebbe una tragedia! :-)
Un caro saluto