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giovedì 17 dicembre 2020

Ogni tanto

 




Ogni tanto
volgo lo sguardo alla fonte
e vo alla ricerca dei sogni
che sono scomparsi nel nulla.
Li cerco negli angoli bui,
nei vicoli,
che il sole più non carezza,
nelle lunghe notti d’estate,
tra lucciole e sonni sudati.
Invano
m’aggiro tra vecchie dimore
ormai abbandonate,
invano
scruto i balconi serrati
ed i vasi di fresie tutte seccate.
Invano
cerco un viso amato
affacciato a un verone,
che chiama
e mi chiede qualcosa.
Invano!
Mi resta questa mia disperata ricerca
di spazi dispersi nel nulla,
di corse per campi e sentieri
che sanno ancora di vecchi profumi
aggrappati alle siepi di gialla ginestra,
ridente su poggi e colline,
di glicini abbracciati ai cancelli
e di bimbe ridenti e chiassose
coi capelli arruffati,
spazzati dal vento.
Poi vedo, d’un tratto,
dei visi curiosi affacciati
alla casa che amai,
alla casa che serra ancora le voci
più care al mio cuore
ed un senso d’angoscia m’opprime,
mi strazia i pensieri
e m’offusca la mente.

Salvatore Armando Santoro


10 commenti:

  1. versi struggenti di un poeta che non conoscevo.
    grazie di aver pubblicato la poesia
    massimolegnani

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  2. Grazie di averla letta
    Buona giornata, Carlo

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  3. Sa il cielo quanto oggi, soprattutto oggi, ci sia bisogno di poesia.
    Ciao, Pino.

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    1. Hai proprio ragione, Andrea: la poesia ingentilisce l'animo, sempre più indurito dai tempi che viviamo. Un saluto.

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  4. La poesia è nutrimento... è tua la foto? Dove si trova esattamente? Ha un che di deja vu.. anche se angoli simili caratterizzano migliaia di nostri splendidi borghi...

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    1. Si, dici bene: la poesia è nutrimento dell'anima. Ed io tutti i giorni leggo qualche poesia: mi aiuta a stare bene. La foto ritrae un angolo del mio paesello nativo, nel Cilento, di poche anime: si chiama Melito, arroccato con le sue casette di pietra su una collina, di fronte al mare. Il mio buen retiro. Ciao Franco

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  5. Ecco... intanto un grazie meritato dal momento in cui mi porti a conoscenza di un poeta di cui fino a ieri non conoscevo .

    Poi,la poesia è bellissima ,a quel senso nostalgico che caratterizza e accomuna molti di noi.Quasi come se davvero entri nei versi ,perché entri in quel passato e rivivi le sensazioni,rivivi le persone e l'ambiente che fu oltre a percepirne i profumi che ancora avvolgono lo spirito...

    Ma poi ogni posto in cui viviamo ha un origine storica e antica che è poesia eternamente presente,basta recarsi un po più spesso ,OGNI TANTO, nei nostri borghi per comprendere bene il senso delle parole di questa poesia.

    Ma abbiamo questo sano senso di follia che rapisce i corpi per condurli in un tempo che è perché è stato prima?
    ..amiamo il silenzio che ci prende per mano indicandoci i luoghi delle nostre origini...oppure preferiamo vedere a distanza bellezze che ci sembrano sconfinate ma solo per un fatto puramente geografico !

    Ma che sto a dire,sempre a polemizzare:) ...in fondo è solo una poesia ,solo che è la Poesia che racchiude il senso vero della vita!


    P.s

    Grazie per la risposta dall'altra parte.

    Buona giornata a te e ai tuoi fedeli lettori...


    L.

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    1. Si la poesia è bella e struggente, piena di nostalgia. Tutti noi proviamo emozioni, ci commuoviamo guardando un bel paesaggio, proviamo gioia o dolore, piangiamo o ridiamo in determinate circostanze, ma solo poche persone sono in grado di esprimere tali sentimenti: i poeti. Quindi la grandezza del poeta non risiede tanto nella particolarità delle sue emozioni, che tutto sommato sono simili alle nostre, quanto nella sua straordinaria capacità di descriverle e di esprimerle in versi. E quelle emozioni in versi, quei sentimenti poetici diventano nostri, nel momento stesso in cui leggiamo la poesia. Si, è vero, la poesia “racchiude il senso vero della vita”.
      Se in televisione, “ogni tanto”, un bravo attore con una bella voce ci leggesse una poesia – una sola – al posto di una delle tante insulse pubblicità…beh…io credo che alla lunga…forse… compreremmo più libri di poesie e meno telefonini. :) Grazie per le tue belle parole e buona serata.

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  6. "... E quelle emozioni in versi, quei sentimenti poetici diventano nostri, nel momento stesso in cui leggiamo la poesia."

    Già ...e riallacciandomi a un tuo recente post e assai probabile che Cesare Pavese esaudirebbe almeno in minima parte il tuo desiderio di trascorrere del tempo con lui attraverso la connessione dei suoi scritti nei tuoi scritti e ti direbbe :

    "Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma. Ci colpiscono degli altri le parole che risuonano in una zona già nostra – che già viviamo – e facendola vibrare ci permettono di cogliere nuovi spunti dentro di noi"

    Anche questa è POESIA no?
    Senza nulla togliere a quella del post ...radice da dove tutto ebbe inizio!


    Un caro saluto


    L.

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    1. In una poesia cerchiamo sempre i nostri sentimenti, le nostre emozioni, i nostri stati d’animo così come in una citazione di un grande della letteratura – come hai fatto tu con Pavese – inseguiamo il desiderio di far valere una nostra idea, un nostro ragionamento per sentirci più convincenti, aiutati e sostenuti da di chi è diventato immortale proprio grazie a quel suo pensiero, in cui noi ci ritroviamo e ci rispecchiamo. In altre parole – cara L. - sapere che un grande autore del mondo letterario abbia già dato voce ad una nostra idea appena abbozzata ed alquanto confusa, non può che spingerci a citarlo per avere “un suggello di conferma” e sentirci più forti. Un caro saluto a te.

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