Se per gli altri non ero quel che finora avevo creduto d’essere
per me, chi ero io?
“Avevo ventotto anni e sempre fin allora ritenuto il mio naso, se
non proprio bello, almeno molto decente, come insieme tutte le altri parti
della mia persona”. Sono queste le parole su cui inizia
a meditare Vitangelo Moscarda,
protagonista e voce narrante di uno dei più famosi romanzi di Luigi Pirandello “Uno, nessuno e centomila”, la mattina
in cui la moglie gli fa notare che il suo naso pende verso destra e quindi
appare leggermente storto. Com’era possibile che in tanti anni, nel guardarsi
allo specchio, lui non se ne fosse mai accorto? Questa sgradevole imperfezione
- che all’improvviso si materializza agli occhi della moglie prima ancora che
ai suoi - lo fa cadere nello sconforto più nero tanto da provocargli una vera e
propria crisi di identità. Il protagonista si rende conto di apparire agli
altri in maniera diversa da come egli stesso si vede e cioè di non essere la
stessa persona “uno” per tutti - come
aveva creduto fino a quel momento - ma “centomila”
Vitangelo Moscarda, quanti potevano essere i giudizi e le rappresentazioni di
chi lo guardava. E allora, se la sua personalità si poteva scomporre
all’infinito, non essendoci più un’immagine unica, il protagonista arriva alla
conclusione che non è più “nessuno”.
Ho
riletto, dopo tanti anni, questo caposaldo della letteratura italiana. Dalle
letture di Pirandello se ne esce fuori quasi sempre disorientati: tante sono le
cose da scoprire; tanti sono i percorsi e le sfumature che l’autore ci pone
davanti. E tante sono le tematiche su cui riflettere: la follia e la crisi di
identità, la maschera e il doppio, il conflitto tra l’io e gli altri, il dubbio
e le certezze che vacillano, il monologo interiore, la disperazione, le
apparenze, le cose paradossali e tragiche dell’esistenza, la sfida al mondo in
cui ci si sente imprigionati, l’alienazione umana. Sono i temi specifici della
letteratura pirandelliana che abbiamo imparato a conoscere già sui banchi di
scuola.
Si può vivere felici anche se non si conosce Pirandello...grazie per la visita Evil :)
RispondiElimina@ Evil - SE non ti interessano gli scrittori siciliani allora non ti interessa la letteratura ma non solo quella italiana bensì anche quella europea in genere visto che la sicilia è pilone fondante della scrittura in italia. Si può vivere anche senza conoscere Pirandello ma farsene un vanto mi pare eccessivo.
RispondiEliminaNaturalmente, sono d'accordo con te.
EliminaNice blog you have here thanks for sharing this
RispondiElimina