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lunedì 15 aprile 2019

Siamo tutti "gretini"



Per dare voce ai nostri bisogni, qualunque essi siano, oggi ci aggrappiamo ai personaggi mediatici, alle icone del web. Nella società iperconnessa in cui viviamo questi nuovi “miti” della modernità, osannati e idolatrati dalle folle planetarie grazie anche alla esaltata attenzione che i mass media dedicano loro, si elevano all’improvviso come eroi e paladini rassicuranti, in cui tutti ci identifichiamo. L’ultimo esempio è rappresentato da Greta Thunberg, la 16enne svedese che “striglia i potenti del mondo” con il suo impegno ecologista. Sia ben chiaro: la sua lotta ambientalista è senz’altro lodevole e merita rispetto e attenzione.  Tuttavia, una domanda sorge spontanea: ma che fine hanno fatto le tante battaglie portate avanti, negli anni passati, dai Verdi, dagli ecologisti di tutti i paesi, dagli scienziati e da milioni di semplici cittadini che per difendere la terra dalla catastrofe e dall’inquinamento, si mobilitavano e scendevano in piazza? A leggere i giornali di questi giorni e a guardare i dibattiti televisivi, che si sprecano su tutti i canali, sembra quasi che il problema dell’inquinamento del pianeta e il riscaldamento globale siano cose di cui non sapevamo nulla fino all’altro ieri; e che doveva arrivare questa ragazzina con le treccine - che mobilita altri adolescenti come lei in tutto il mondo e detta l’agenda ai politici – per aprirci gli occhi su un’emergenza che può avere effetti catastrofici su tutto il pianeta se non verranno presi provvedimenti adeguati.

Constatare che la protesta di una ragazzina (chissà poi da chi è manovrata…) possa avere così tanta risonanza su tutti i mezzi di informazione, mentre chi con competenza si batte da anni per un mondo migliore è visto quasi come un pazzo che vuole destabilizzare l’economia mondiale, è una cosa che appare alquanto bizzarra. Ma perché gli scienziati e gli esperti del clima e dell’effetto serra non sono ascoltati e vengono da sempre emarginati, mentre ora una bambina - già candidata al premio Nobel per la pace - è stata eletta paladina dell’ambientalismo universale? La risposta, secondo me, è una sola: non si vuole risolvere il problema in maniera seria. Si preferisce il solito spettacolo mediatico basato sull’emotività… “i bambini salveranno il mondo”, anziché dare spazio a soluzioni davvero efficaci. E tutto ciò non può che far piacere ai cosiddetti “potenti della terra”, ai politici e ai responsabili delle grandi multinazionali, che sono i primi a battere le mani a Greta Thunberg, salvo poi continuare a inquinare e a distruggere il mondo.

11 commenti:

  1. Credo che qualcuno cerchi di strumentare Greta e le sue parole affinché si faccia molto baccano o rumore per nulla. Certo che Greta ha il merito di aver trascinato in piazza molti giovani del mondo ma anche in passato ci sono state, come giustamente sottolineavi tu, molte manifestazioni con esperti che chiedevano di salvare il Pianeta. Il tuo timore quindi se questa protesta non sarà raccolta e seguita anche da chi se ne intende e da politici tesi a salvare l'ambiente, rischia di essere concreto e come conseguenza avrà quella di far finire tutto in una bolla di sapone

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    1. Purtroppo finirà tutto in una "bolla di sapone". Appena si spegneranno le telecamere, quando finirà il clamore mediatico (nel frattempo Greta diventerà grande e quindi non sarà più appetibile come ora), tutto tornerà nel dimenticatoio.

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  2. Greta si rivolge soprattutto ai suoi coetanei e sfruttando bene i mezzi di comunicazione (finalmente qualcuno che li usa correttamente non per insultare o fare passerella ma per sensibilizzare) riesce a coinvolgerli mobilitandoli a migliaia in tutta europa. Ben venga il campanello che suonano a noi adulti che troppo poco facciamo per salvaguardare la Terra. E credo che dietro Greta ci sia Greta, nessun burattinaio, che semmai i burattinai manovrano nell'altra direzione.
    Che poi di lei si faccia un'icona, un'eroina è una conseguenza della nosta società che ha fame di sempre nuovi idoli.
    massimolegnani

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    1. Uhm! Che noi adulti facciamo poco per salvaguardare la terra, è vero. Che ci siano state nel passato - prima che arrivasse Greta - manifestazioni ambientaliste organizzate da chi studia il problema da anni, per sensibilizzare chi di dovere senza pervenire a nessun risultato, è altrettanto vero. Ora, pensare che un simbolo mediatico (tale è diventata la ragazzina svedese), possa smuovere le coscienze cementificate dei grandi della terra per un'inversione di rotta, mi sembra un'impresa davvero titanica. Tu credi che dietro di lei non ci sia nessun burattinaio? Ho i miei dubbi: forse sono gli stessi che manovrano nell'altra direzione per dare l'impressione che loro, i politici potenti, sono interessati a salvare la terra dall'inquinamento e dall'effetto serra. Fanno un pò di "ammuina" (come dicono dalle tue parti) perché non possono sottrarsi a queste manifestazioni pompate dai media. E i primi a rimanerci delusi saranno proprio questi ragazzi, la maggior parte dei quali crede davvero in un cambiamento, per il quale si battevano - in un passato nemmeno tanto remoto, ma non contagiato da immagini virali - anche i loro genitori. Ciao Carlo e grazie per il tuo commento.

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  3. Non parliamo poi di certi nostri politici. Tutti sostengono Greta e la sua battaglia ecologista . Poi vai a vedere quali sono le loro idee sulla salvaguardia dell'ambiente e ti accorgi che sono favorevoli alla Tav e vogliono trivellare l'Adriatico. Ipocriti!

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    1. Caro Anonimo, l'ambientalismo dei nostri politici è all'acqua di rose. Zingaretti, tanto per fare un esempio, ha dedicato la sua vittoria alle primarie, indovina a chi? a Greta, naturalmente. Il suo partito, però, è favorevole a quel tunnel che buca il Moncenisio per oltre 50 km, il cui danno ambientale per la Val di Susa è davvero rilevante.

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  4. Per me si tratta di un fenomeno mediatico assolutamente sospetto. Non credo nasca dal basso ma che sia un’abile operazione di marketing gestita dall’alto. Che sia candidata al Nobel è l’ennesima prova, se ce ne fosse bisogno, che questo premio ha perso autorevolezza. Il premio Nobel per la pace comunque è il più bizzarro: non si nega a nessuno, praticamente.

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    1. Sono d'accordo con te. Greta è un fenomeno costruito dai media, che durerà un pò e poi sarà accantonato. La cosa positiva è che pone al centro dell'attenzione il riscaldamento eccessivo del Pianeta, che non è stato mai così grave, la cui soluzione non può essere più rinviata. Assegnare il premio nobel a Greta mi sembrerebbe, poi, una cosa davvero singolare. Ma tutto è possibile perchè oggi noi viviamo di immagini e di simboli

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  5. Ma forse è solo un modo per sentire quella svolta interiore cercando di smuoversi...dando ognuno singolarmente più rispetto alla natura.Non credo si possa ascoltare un immagine costruita o non per poter operare singolarmente,basterebbe davvero pochissimo a partire dall' inquinamento che ognuno di noi produce sporcando con carte e rifiuti soprattutto in giornate come queste,dove il divertimento a discapito di tutto primeggia!

    A dire il vero non mi trovo d'accordo nemmeno con quelle campagne ecologiste,non mi dicono nulla ,non dovrebbe esserci nessun invito ad avere rispetto e cura del "paradiso" in cui ci troviamo,bastava prendersi cura ognuno del piccolo pezzetto che doveva custodire!

    Non credo che l'uomo sia pronto a capire l' importanza di un concetto così semplice...non ancora purtroppo!

    Buona giornata Pino

    L.

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    1. Vero quello che scrivi: ognuno dovrebbe avere cura del piccolo pezzetto di territorio in cui vive tutti i giorni. Custodirlo nel migliore dei modi, senza sporcarlo e inquinarlo. Dovremmo cambiare filosofia di vita cominciando a produrre meno rifiuti. Siamo passati da un'economia agricola dove i rifiuti quasi non esistevano, perché venivano riutilizzati, ad un'economia super industriale dove non riusciamo più a smaltire l'enorme quantità di rifiuti che produciamo tutti i giorni. E' un problema, questo, molto grave e se non riusciremo a risolverlo in tempi brevi, l'intero pianeta ne pagherà le conseguenze. Grazie per il tuo commento e buona giornata a te, Linda

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