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lunedì 10 dicembre 2018

E' Natale: ma passerà.



Per chi non se ne fosse ancora accorto, sono arrivate anche quest’anno – con largo anticipo - le attese feste di Natale e di fine anno. E allora, eddaje
alle quintalate di panettoni e pandori farciti e torroni e cioccolate e dolciumi natalizi accatastati nei centri commerciali; alle abbuffate quotidiane di fichi secchi, di lupini, di noci e di salumi, di mandorle e di castagne, di carne di maiale e di cappone ripieno, di ravioli e di risotti, di cotechino e lenticchie “perché portano bene”, di cannelloni e agnolotti, di broccoli e salsicce; eddaje alla corsa ai regali, ai pacchi e pacchettini e ai cesti infiocchettati, all’accaparramento isterico di qualsiasi prodotto; agli alberi di natale, ai regali sotto l’albero di natale, allo “spelacchio” in piazza Venezia a Roma, all’albero di Natale a Piazza San Pietro sempre più alto; al presepe e all’immancabile mostra dei presepi, e al concorso “il presepe più bello”, agli addobbi colorati e alle luci intermittenti e alle palle colorate e ai fuochi d’artificio, ai botti, agli zampognari, alla messa di mezzanotte e alle tombolate; ai sorrisi forzati, all’allegria tanto al chilo e alla felicità a buon mercato; eddaje alle vagonate di auguri, di telefonate, di messaggi  “perché a Natale siamo tutti più buoni e poi cosa fai a Natale e con chi festeggi il veglione di fine anno e tanti auguri a te e famiglia e speriamo che il nuovo anno sia migliore”; agli ingorghi di macchine strombazzanti, alle file al supermercato, alle luminarie lungo le strade, alla fretta per gli ultimi acquisti e per quel regalo che avevamo dimenticato; eddaje ai consigli televisivi per le spese  e per ”come preparare il pranzo di natale e il cenone di capodanno” ; ai programmi sul Natale e su come trascorreranno il Natale gli italiani e al Natale nel mondo e che tempo farà a Natale e dove andranno i vip a Natale e cosa faranno a Natale Salvini e Di Maio; eddaje all’attesa della mezzanotte davanti alla TV in compagnia delle mare venier, delle lucianine littizzetto delle barbare d’urso degli amadeus, per brindare all’anno che verrà. E chissà…  forse ne usciremo vivi, ancora una volta.

16 commenti:

  1. E' un Natale tutto all'insegna del mangiare. I primi panettoni io li ho visti già a ottobre.

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  2. Si, è vero. Si è smarrito quello spirito religioso che dovrebbe animare una ricorrenza così importante per la cristianità come il Natale.

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    1. Spiriti religiosi?! Lo hai trovato a saldo da qualche parte? No perché in caso me ne raccatto due tre paia...

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    2. Se fosse in vendita, saresti l'unico compratore

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  3. siamo allenati all'apnea e alla sopravvivenza :)
    massimolegnani

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  4. Non può essere altrimenti...troppe ne abbiamo viste :)

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  5. ...e quindi che si fa?
    In fondo il Natale è anche scriverci un post ...uno come questi...e vorrei vedere quanti leggeranno e non faranno almeno una di queste cose da lei elencate.

    Eddaje quante cose di queste si faranno mica solo una!

    Ha scritto un post molto bello che riguarda davvero tanti... E tutti gli altri dove sono ? Siamo nove con il mio commento e dieci se tutto vabbene (rispondendo al mio)..poi chissà potremmo fare una bella conversazione ed arrivare fino al 24 ...difficilmente al 25 perché sia lei che io abbiamo la "recitazione",! Ed è un peccato non recitare il copione.

    Si è perso " lo spirito religioso "...ha ragione, ma forse è sceso a patti ...perché parla di Dio,menziona il vangelo e Gesù tutto dentro un blog di cui solo i prescelti possono accedere...eppure ricordo che il Suo insegnamento quello vero pronunciava più o meno così :bussate e vi sarà aperto...invece l'eco mi giunge forte fratelli/follower seguitemiiiiii!

    Pino,tutto questo accade davvero ed è molto peggio del Natale conformista e materialista...buona serata

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  6. Caro Anonimo, innanzitutto grazie per essere passato da queste parti. Qui si usa dare il "tu", tuttavia il "lei" non guasta mai e quindi mi adeguo. Dice bene: a Natale è in scena la "recitazione" che ci vede tutti attori, credenti e miscredenti. E' una recitazione mangereccia a cui nessuno si può sottrarre, che si ripete sempre uguale e sempre in anticipo e sempre più ricca di cose da mangiare e da comprare. Io i primi panettoni li ho visti già ad ottobre. Oggi le cataste arrivano al soffitto in tutti i negozi e la corsa agli accaparramenti di dolciumi e quant'altro nasconde qualcosa di inquietante. Almeno per me.E' come se ci attrezzassimo per una imminente carestia; è come se stesse per arrivare la fine del mondo. Quindi ecco la corsa isterica a comprare di tutto e di più. Invece sta per arrivare il Santo Natale. Ma di santo c'è poco in questa festa. Il mio post, comunque, voleva essere solo una riflessione ironica sull'aria che si respira in occasione delle feste di fine anno che, naturalmente, ognuno di noi vive come meglio crede. Auguri...e venga a trovarmi più spesso.

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  7. Anonimo ha detto...

    - In un famoso libro che si intitola "La caverna" lo scrittore portoghese Saramago immagina un mondo controllato da un grande centro commerciale sulla cui facciata è presente un gigantesco cartellone che proclama : "Ti venderemmo tutto quello di cui tu hai bisogno se non preferissimo che tu abbia bisogno di ciò che vendiamo". Ormai siamo ridotti così: compriamo non quello che ci serve, ma ciò che ci viene imposto -



    Buongiorno a te e come vedi ti ho preso in parola e sono tornata a commentare con un tuo stesso commento!

    Naturalmente ho compreso l'ironia del post ed è per questo che l'ho commentato,perché da un verso questa triste realtà va pur presa!

    Allora cosa facciamo lo apriamo uno di quei panettoni? Vedrai che presto riusciremo persino ad alimentarci virtualmente,sempre che i fatti non mi abbiano di gran lunga anticipato...con questo avanzamento tecnologico,si può tutto e giustamente come tu dici :preferiamo che si abbia bisogno di ciò che vendiamo non di ciò che ti serve davvero...beh in un certo senso anche la tecnologia è diventata un alimento ; è il nostro cibo quotidiano...però abbiamo sempre la scelta del suo utilizzo possiamo perfino sfruttare tale mezzo per rivalorizzare il " NOI CHE..."

    Noi che ...aspettavamo il Natale per avere un centesimo di ciò che abbiamo in questa epoca e in tutti i giorni!

    Noi che...temevamo di non imparare a memoria la letterina di Natale per i nostri cari ritrovandoci in un epoca in cui non esiste a chi leggerla!

    Noi che...si andava a messa credendo in un Dio che in quest'epoca è diventato l'uomo!

    Noi che ..scrivevamo poesie e versi,cantavamo canzoni e ascoltavamo musica,dipingevamo e danzavamo ...sempre con l'amore e la natura come melodia in sottofondo...in un epoca in cui si scrivono versi e poesia,si ascolta e si compone musica,si dipinge e si danza con l'aritmia del cuore,unica melodia che va in sottofondo ...senza nemmeno chiedersi il perché si è toccato il fondo?


    L.

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  8. Le tue belle e malinconiche parole distillano gocce di dolce nostalgia. “Noi che”…non può che rimandarmi al passato, al nostro passato “sempre con l'amore e la natura come melodia in sottofondo”. Parole tue… E qual è il sottofondo dei nostri tempi globalizzati ed omologati, visto che stiamo facendo di tutto per distruggere non solo i sentimenti, come l’amore, ma anche la natura? E’ forse quello descritto ironicamente nel mio post sul Natale che viviamo tutto l’anno come festa consumistica? E’ forse quel sottofondo fatto di rumori (non di musica) che siamo costretti ad ascoltare nei negozi, nelle stazioni ferroviarie e in qualsiasi altro luogo pubblico? Oppure è quel sottofondo di parole roboanti, bla bla bla, che ci investono dalla mattina alla sera attraverso i mezzi di informazione? E dove la mettiamo la pubblicità visiva e cartacea che ci aggredisce ovunque, plasmando le nostre menti? E la televisione che teniamo sempre accesa, anche quando non la guardiamo, per non sentirci soli? E per non sentirci soli – perché forse lo siamo – stiamo sempre attaccati ad un cellulare che è diventato il nostro cibo quotidiano. Mangiamo tecnologia e non ce ne accorgiamo. Con questo non voglio dire che stavamo meglio prima e che il passato era un paradiso. NO. Sarebbe una bestemmia. Però esistevano certi valori che oggi sembrano spariti definitivamente dalla nostra vita, soppiantati da entità solo apparentemente astratte, quali il “mercato” , che addirittura ci fa credere che noi cittadini/consumatori abbiamo bisogno di ciò che ci deve vendere. E noi compriamo…

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  9. "Con questo non voglio dire che stavamo meglio prima e che il passato era un paradiso. NO. Sarebbe una bestemmia. Però esistevano certi valori che oggi sembrano spariti definitivamente dalla nostra vita.."


    Traduci perfettamente il mio sentire,hai compreso benissimo!


    Molte volte rimango stupita per queste affinità e ne sono felice,e come se rincontrassi sempre qualcuno che conosco,che ho conosciuto,non saprei ,resta quella forte sensazione di "familiarità"... E mi ritrovo a sentire che nell'Inferno non tutto è tale,è questa la mia " ricerca ".E quindi? Diceva qualcuno nei commenti e tu risponde vi " non sempre c'è un quindi"

    Dipende da noi Pino,dipende da cosa e come cerchiamo quel quindi.

    Io ad esempio lo trovo qui:

    Interessi I libri, la campagna, il mare senza bagnanti, contemplare il silenzio e la natura, le passeggiate solitarie, l'arte.


    Non volermene se ho letto i tuoi interessi ,erano pubblici e prima che li leggessi erano "essenza" ...oh si quella che mi ha portata qui,quel profumo di "amore" che ancora non ci abbandona,ancora esiste come valore,il più bello e forte in assoluto.


    Sei una bell'anima e credici.

    Ti abbraccio con la certezza che tu sappia bene cosa davvero è il Natale!

    L.




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  10. Grazie L., per le tue belle parole. Un caro saluto.

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  11. Vedi.... Siamo già al 3 gennaio ... 😁

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