Negli ultimi tempi mi sono lasciato
convincere da chi sostiene che una corsetta giornaliera, ma anche una camminata
con andatura spedita per un’ora circa, aiuti a tenere sotto controllo
pressione, peso, circolazione sanguigna e colesterolo. E così, persuaso da
questi effetti benefici, sono diventato un assiduo frequentatore di un parco
pubblico che si trova nelle immediate vicinanze della mia abitazione. Là ritrovo,
tutti i giorni, un variegato campionario di casi umani - di ogni età, di ogni peso, di ogni
misura - che si cimenta intrepidamente in attività sportive all’aria aperta:
c’è chi porta a spasso, con nonchalance, i suoi
120 chili abbondanti con pancia incorporata, sforzandosi di apparire leggero e
agile come una libellula;
c’è la signora che corre con
il cane (e il cane sempre avanti), la quale con il fiatone lo chiama e lo
redarguisce: Cesareeee, vai pianooo (lei
si chiama Fuffi);
c’è il senzatelefoninosareimorto che, con un po’ di affanno, corre e parla
ininterrottamente (… questioni urgenti e indifferibili) e c’è quello che il
cellulare lo porta legato con una fascetta al braccio (non si sa mai…dovesse
chiamare il Presidente degli Stati Uniti d’America!);
c’è chi si estrania dal mondo ascoltando
musica con le cuffie (evidentemente non sopporta sentire i suoi passi, né la
fatica del correre, né il gracchiare delle cornacchie che nel parco sono le
padrone);
c’è il “campione” che ti
supera altezzoso in velocità, e sembra volerti dire: levati di torno che mi intralci;
c’è il ragazzo giovane e
bello, con la sua fidanzata giovane e bella, che vedendoti affaticato e a corto
d’ossigeno ti guardano con apprensione, pronti a chiamare l’ambulanza;
c’è il letterato che legge il
giornale camminando (la gazzetta dello sport, tanto per stare in tema), come se
lui si trovasse nei giardini della scuola peripatetica di Aristotele;
c’è il temerario, che corre a
petto nudo anche a 40 sotto zero, al contrario dell’eccentrico, che galoppa imbacuccato
di tutto punto anche sotto il solleone;
c’è nun c’à facc’ cchiù che
si trascina eroicamente pur di arrivare alla meta, erede del leggendario eroe
greco Filippide;
c’è il perfezionista che
consulta l’orologio (o il cronometro) ad ogni metro, alla disperata ricerca di
battere qualche suo record personale;
c’è la signora di una certa
età, di antica bellezza, che sfoggia la sua tuta coloratissima e griffata,
interessata più al suo look che alla corsa;
c’è il gruppo di pensionati
(età media 85 anni) che non sembrano avere problemi respiratori, tant’è che
trotterellano allegramente interrogandosi sui grandi temi dell’esistenza: quest’anno
la Roma riuscirà a vincere lo scudetto?
c’è il palestrato che con il
suo fisico bestiale, tatuato a mò di carta geografica, sembra voler irridere i poveri mortali;
c’è poi un simpatico personaggio
- unico nel suo genere – che ha la bellezza di 96 anni (ha fatto la campagna di
Russia nella seconda guerra mondiale) ed ogni mattina non può rinunciare a fare i soliti quattro passi, perché
se mi siedo non mi alzo più: sinceramente, mi
preoccuperei se un giorno non dovessi più vederlo;
e c’è, per finire, lo
scrivente che corre (si fa per dire), sbuffa e osserva e si rispecchia nei volti sudaticci,
affaticati e stravolti (ma felici) dei suoi compagni di corsa, illudendosi di
dare smalto ed elasticità al suo fisico ormai malconcio.
Sebbene alcuni sembrano correre con l'obbiettivo di restarci secchi, resto dell'idea che ne uccide più la poltrona che la corsa :)
RispondiEliminaSimpatica carrellata di soggetti quanto mai diversi. (Quello col cellulare al braccio in realtà sta registrando le sue prestazioni, non chiedermi come)
massimolegnani
Concordo con te, Carlo: lo stile sedentario è senz'altro peggiore. A prescindere dall'uso, quello col cellulare al braccio, se potesse farselo impiantare da qualche parte, io credo che sarebbe più felice.
Eliminaciao Remigio,
RispondiEliminabellissimo questo spaccato bucolico/metropolitano, faccio attività fisica al chiuso ma ogni giorno porto al parco il mio cagnolino di 75kg. Conosco benissimo il campionario umano che descrivi, credo sia simile in tutti i parchi, Italiani e non. Giusto per la precisione, quelli che viaggiano col cellulare attaccato al braccio, sempre più numerosi, grazie ad alcune app possono registrare e monitorare le pulsazioni, i km che percorrono, la tempistica, i passaggi più lenti, quelli più veloci, ecc. ecc. Che angoscia.
Ciao Tads...a volte anche i cagnolini prendono qualche chilo. Un po' come i padroni. Fai bene a portarlo al parco: anche lui ha bisogno di correre. Grazie comunque per quelle informazioni sui patiti dei monitoraggi telefonici. Io, solo al pensiero di correre con un coso simile attaccato al braccio, che mi conta i respiri e le gocce di sudore, mi sentirei male. Un caro saluto
Eliminabella e pittoresca sta follazza! e bella soprattutto la descrizione!
RispondiEliminaGrazie Sabina: bisogna saper ridere di se stessi e non prendersi troppo sul serio altrimenti, in certe occasioni, si diventa ridicoli
EliminaDavvero divertente questo quadretto di atleti da parco. Io mi ritrovo nel "gruppo di pensionati", però sono laziale
RispondiEliminaGrazie...comunque, nessuno è perfetto
EliminaUno spaccato simpatico e divertente.
RispondiEliminaGrazie...un modo per prendersi un po' in giro
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