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domenica 1 maggio 2016

Candele



Ad ogni mio compleanno, mi ritorna in mente questa bella e struggente poesia di Costantino Kavafis….

 
Candele


Stanno i giorni futuri innanzi a noi
come una fila di candele accese –
dorate, calde e vivide.

Restano indietro i giorni del passato,
penosa riga di candele spente:
le più vicine danno fumo ancora,
fredde, disfatte, e storte.

Non le voglio vedere: m’accora il loro aspetto,
la memoria m’accora del loro antico lume.
E guardo avanti le candele accese.

Non mi voglio voltare, ch’io non scorga, in un brivido,
come s’allunga presto la tenebrosa riga,
come crescono presto le mie candele spente.

 

Costantino Kavafis

 

12 commenti:

  1. già, "come crescono presto le mie candele spente".
    Troppo presto.
    massimolegnani
    (auguri, comunque)

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  2. Bella e malinconica, la poesia. Auguri per il tuo compleanno. Sandro.

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  3. Il brutto è quando il futuro ha l'aspetto di una fila di candele che non hai nessuna voglia di accendere!

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