Giovanni Arpino era un versatile
scrittore e giornalista torinese, morto nel 1987 a soli 60 anni; con “L’ombra delle colline” si aggiudicò,
nel 1964, il Premio Strega. E’ la storia di un viaggio in macchina, da Roma al
Piemonte, di una irrequieta coppia borghese, Stefano e Lu. I due, dopo aver
vissuto un lungo periodo confusi l’uno nell’altro, dopo “aver consumato tutta la carica
che un amore può dare”, si ritrovano quasi intimiditi e svuotati, “impegnati in silenzio a reggere la spoglia
di ciò che fu comune”. Essi conoscono molto bene le loro reciproche
abitudini e sono attenti a proteggerle e rispettarle vicendevolmente, in una
sorta di tacita tolleranza e solidarietà. Sono, però, soltanto rapporti di
amicizia e di umana confidenza: nient’altro. Stefano, per quanto si sforzi, non
riesce più a decifrare la sua esistenza che “prosegue
rotolando come una frana di pietre”. Ed ecco allora l’idea del viaggio
verso il luogo della sua infanzia e della sua giovinezza, il ritorno al paese
che gli ha dato i natali, dove manca da tantissimi anni; un viaggio nato dal
rigurgito di nostalgie mai sopite, che come una sorta di “fantasma benevolo” albergava nel suo animo ed a cui intendeva
affidarsi. Un percorso a ritroso nei ricordi che dovrebbe
aiutarlo a far ordine nella sua vita, a sbrogliare la matassa delle sue difficoltà, a ritrovare quelle antiche energie vitali in cui aveva sempre
riposto fiducia. Anche se non appare del tutto convinto che rovistare nella sua
memoria, dove “si agitano lembi di
un’esistenza che ancora attendono di essere legati insieme”, possa
costituire un valido aiuto alla sua crisi esistenziale e di coppia, possa
ridare serenità al suo vivere quotidiano. Allora cerca di darsi forza, di
riuscire a sciogliere quei nodi di pentimento e di inimicizia verso se stesso,
tenuti sepolti nel suo animo e che dal profondo insediano ogni suo umore,
facendolo sbandare e invalidando ogni suo buon proposito.
E da quella "catasta di ricordi",
di cui è un po’ spaventato, affiorano di volta in volta persone ed eventi che
più hanno influenzato la sua vita. Tra tutti, spicca la figura del vecchio
padre – il colonnello Giacomo Illuminati – un dispotico, solitario, burbero
militare che vive arroccato nella vecchia casa piemontese, ormai assediata da
una campagna incolta, ingabbiato nelle sue rigide abitudini quotidiane di
stampo militare che nel corso degli anni si sono sempre di più dilatate: la
colazione mattutina, il barbiere, la lettura del giornale, il sonnellino pomeridiano,
l’ascolto di canzonette napoletane alla radio, la lettura di qualche vecchio
trattato d’arte militare, le abluzioni serali…Assecondato dalla fedele Caterina
che subisce in silenzio, con antica pazienza, i suoi sbalzi d’umore. Non
mancano nei suoi ricordi i vecchi amici di gioventù con i quali aveva diviso le
sue esperienze di vita irripetibili e decisive durante l’ultima guerra:
l’uccisione di un soldato tedesco, poi sotterrato nel giardino di casa; la fuga
per arruolarsi tra i marò della Decima Mas, le lotte partigiane.
Un romanzo, quello che ho appena
finito di leggere, da cui emerge l’eterno tema letterario del ritorno alle
origini, attraverso un intreccio di vicende sicuramente autobiografiche, che lambiscono
i dubbi, le attese, i desideri di una generazione alla vigilia del boom
economico.
Un altro scrittore a me sconosciuto.
RispondiEliminaE chissà quanti ce ne saranno ancora... (sorrido). La verità è che sei molto giovane....e probabilmente prediligi altre letture. Comunque Arpino non è proprio uno sconosciuto. A parte il Premio Strega vinto con questo romanzo, la Mondadori gli ha dedicato anche un Meridiano. Insomma non è l'ultimo arrivato. E poi non possiamo conoscere tutti gli scrittori: ognuno di noi ha i suoi preferiti. Ciao
EliminaConosco Arpino, ma solo di nome.
EliminaSconosciuto nel senso che non l'ho mai letto.
Ma quante vite mi serviranno per leggere tutto quello che serve?
Mannaggia...
P.S. Non sono affatto ggggiovane!
Accontentiamoci di una sola vita...cercando di leggere i migliori :-).
EliminaP.S. La giovinezza è uno stato mentale. Come la vecchiaia ;-)