Preferisco servirmi dei mezzi
pubblici quando giro per Roma: il traffico caotico ed i parcheggi spesso introvabili
scoraggiano l’uso della macchina privata. E così l’altro giorno, dovendo spostarmi
per sbrigare alcune faccende, ho preso il solito autobus sotto casa che, stranamente,
non era affollato come sempre. Ero appena salito, quando mi sono sentito
apostrofare da una giovane donna di circa 35/40 anni, seduta davanti a me: “scusi,
signore, vuole accomodarsi?”. Nel sentire queste parole (che di solito si rivolgono
ad una persona anziana), ho avuto un primo immediato imbarazzo, misto a
sorpresa: ero diventato, a mia insaputa, un matusalemme che non si regge più in
piedi. Comunque, mi sono ripreso con un sorriso e nel declinare garbatamente l’invito,
esprimendo tutta la mia gratitudine alla gentile signora per il favore
accordatomi, devo confessare che ho avvertito una strana ed amara percezione, quella
cioè che ti fa sentire improvvisamente il peso della vecchiaia, a cui tu non
avevi mai pensato.
Si, perché era la prima volta
che qualcuno – e per giunta una donna – aveva colto la necessità di cedermi il
posto sull’autobus. E ciò mi aveva molto colpito, prima ancora che impensierito.
E’ come quando ti succede una cosa che non ti aspetti o che vieni percosso alle
spalle senza poterti difendere. Forse voi starete sorridendo, eppure il fatto
contiene tutti i segni del “dramma psicologico” che si stava consumando su
quella linea urbana. Posso capire se fossi salito con le stampelle, o fossi
stato un portatore di handicap, indicazioni queste che in un paese civile
spingono delle persone - altrettanto civili - che siedono su un autobus, ad
alzarsi per cedere il posto al
malcapitato viaggiatore bisognoso di assistenza. Devo inoltre aggiungere che ero
pure vestito in maniera sportiva, con scarpe da ginnastica e occhiali da sole.
Insomma, credevo di essere una persona in buona salute, ancora giovane e
scattante, non appesantita né dagli anni (che comunque avanzano) né dagli
stravizi alimentari; possibile che apparivo così malandato agli occhi di quella
viaggiatrice, da toccare le corde della sua benevolenza? Possibile che mi abbia
visto come un vecchietto che ha perso la badante? Avrei voluto ribadire a
quella gentilissima ed educatissima signora o signorina che, in fondo, non sono
poi così vecchio da non poter stare in piedi su un autobus, peraltro mezzo
vuoto, e che prima di adottare tali apprezzabili e doverosi comportamenti,
sarebbe bene verificare la reale necessità del gesto, con un’osservazione più
approfondita della persona cui ci si rivolge,
onde evitare spiacevoli equivoci. Ma, naturalmente, ho desistito per non
passare per il solito “vecchio maleducato”. E mentre rimuginavo questi pensieri,
in preda al mio sconforto, continuavo a rimirarmi nel vetro della porta
dell’autobus - che per l’occasione fungeva da specchio - al fine di
rintracciare sul mio volto quei segni del tempo che avevano indotto in errore
la bene educata passeggera. La quale, ogni tanto mi osservava di sottecchi,
convinta che alla prima frenata brusca dell’autobus sarei stramazzato per
terra. Per fortuna è scesa prima di me e, nel salutarla e ringraziarla ancora
una volta con un largo sorriso, mi sono finalmente seduto al suo posto. Anche
se non ne avevo alcun bisogno.
Alla fermata successiva è
salita – tra le altre persone - una signora che dall’aspetto appariva molto più
giovane di me. Da buon cavaliere e da persona educata quale sono, le ho ceduto
immediatamente il posto. E la signora, accettando di buon grado, mi ha
ringraziato per la cortesia, ristabilendo così quella situazione di normalità
che mi vede su un mezzo pubblico - come da sempre - cedere il mio posto alle
persone anziane e alle donne, piuttosto che riceverlo.
Non so quanti anni tu abbia, ma non credo sia il caso di prendersela troppo.
RispondiEliminaSorrido...
No, non me la sono presa affatto! E tu sei troppo intelligente per non averlo capito. L'ironia si legge tra le righe e poi mi piace sdrammatizzare in maniera scherzosa; bisogna sapersi prendere in giro ogni tanto. Quanti anni ho? Mi viene in mente quella bellissima canzone dei Nomadi di tanti anni fa...certamente non ne ho abbastanza per implorare un posto su un autobus urbano. Anch'io sorrido...
RispondiEliminaGuarda positivo, magari era un tentativo di .. approccio.. ;) ..io non dimenticherò mai (e sono passati anni) di un ragazzino che entrato in ascensore con me mi disse "buongiorno", il che mi gettava di botto e senza mezzi termini dall'altra parte della barricata. Ero diventato un "signore", un adulto, mi si vedeva con occhi diversi, non appartenevo più alla sfera del genere umano apostrofabile con un ciao.
RispondiEliminaQuell'asettico e distanziante "buongiorno" creava in un istante un solco irrecuperabile, chiudeva un'era, archiviava il mio sogno peterpanesco.
E pensare che voleva essere solo educato, quel ragazzino.. L'avrei ammazzato.
Permalosetti e un po' vanesi, voi maschi.
EliminaRido...
Al tentativo di approccio, non ci avevo minimamente pensato...;-). Lo valuterò la prossima volta. Comunque, a parte gli scherzi, noto che anche tu - in maniera diversa da me - avevi percepito qualcosa sul tempo che inesorabilmente passa e lascia i suoi segni.
EliminaVanesi sicuro.. il permalosetto lo giro a S. invece.. sorrido anch'io..)
Eliminaquanto ti capisco (ma non siamo permalosetti, semmai fragili)
RispondiEliminaml
Si, non siamo affatto permalosi, ma fragili. Grazie, Massimo, per la solidarietà. :-)Comunque ribadisco il mio intento di prendermi in giro. L'humour è il sale della vita
RispondiEliminaSe non avessi specificato l'età della ragazza, avrei pensato di essere stata io...
RispondiEliminaNon era proprio una ragazza....
Eliminagrazie per essere passata da queste parti
Ahi, ahi, ahi ! Excusatio non petita, accusatio manifesta ! " :-) La tragedia della vecchiaia consiste non nel fatto di essere vecchi, ma nel fatto di sentirsi ancora giovani" (Oscar Wilde) Però coraggio, prima o poi, capita a tutti. . . M se ci penso mi terrorizzo ! :-)
RispondiEliminaMi consola quel "prima o poi capita a tutti". Ma per fortuna io non mi sento ancora giovane, ma sono ancora giovane, e sottolineo quel sono: il che è ben diverso. :-). E poi non appartengo ancora alla categoria dei "pensionati" :-)
EliminaMa certo ! Era una bonaria presa in giro. :-) Lo sai anche tu che non si spara mai sulla Croce Rossa ! E comunque anche io non sono più una ragazza . . . o forse si ? :-)
RispondiEliminaDiciamo che siamo tutti ragazzi....diciamo. :-)
Eliminase c'erano un sacco di posti a sedere che voleva quella bisbetica?
RispondiEliminaMi hai fatto sorridere. Grazie per la solidarietà, Silvia :-)
EliminaAncora mai nessuno mi ha ceduto il posto sul bus (ma sarà perchè non lo uso mai?:)
RispondiEliminama hanno tutti cominciato a chiamarmi signora. Non mi abituo, mi volto, mi guardo intorno incredula talvolta che dei quasi coetanei mi si rivolgono con questo appellattivo.
Mi hai fatto sorridere..
Era soprattutto questo il mio intento: strappare un sorriso. E poi volevo sdrammatizzare una percezione che comincia a farsi strada lentamente: il tempo che passa e lascia i suoi segni sulle persone e sulle cose. Grazie per la visita, Marta.
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