sabato 7 febbraio 2015

La mia gatta



“La mia gatta, entrata con me di soppiatto dal corridoio nella stanza, era saltata su una sedia. Rimase un poco a fissarmi con le pupille splendenti e turchine, si raggomitolò fremendo a scatti interni per tutte le membra e, con un nuovo salto silenzioso e felice, mi raggiunse sul letto.
Fui contento, la tenni accanto, le parlai, la ringraziai della sua grata compagnia, mentre mi urtava dolcemente la fronte col capo, socchiudeva gli occhi lasciando sprigionare dalla gola un rotolìo continuo e sonoro di piacere, pigiando mollemente le coperte con le zampe, anch’essa contenta di stare con me.
Pareva che volesse consolarmi di vivere.
Sentivo per lei una gratitudine profonda, un’amicizia fedele, la accarezzavo, sempre le parlavo, mi rianimavo; non ero più solo, esisteva un mondo che potevo amare, abitato dagli agili, flessuosi felini, dai nobili cavalli, dalle libellule sopra i canali, dalle rondini al tramonto; c’era una creatura gradevole da vedere, piacevole da toccare, affettuosa, contenta di starmi accanto.

Ma a un tratto la gatta ribalzò dal letto sulla sedia e stette ancora a fissarmi, serrando misteriosamente le pupille in lineette nere che si allargavano all’improvviso in nuovi cerchi brillanti e turchini. Quegli sguardi mi incantavano, ma cercavo di capire, nuovamente avvilito, se la gatta pensasse qualcosa di me, se con ironia osservasse la mia paura di esistere, o forse volesse disilludermi sulla sua stessa amicizia: lei tanto più sdegnosa di me,solitaria, libera da ogni divieto nel mondo”

tratto da “La Memoria” di G. B. Angioletti

 

6 commenti:

  1. Ho sempre ammirato ed amato i gatti, per la loro indipendenza, il non lasciarsi "ammaestrare" da nessuno. E per quel non sapere mai esattamente a cosa pensano, mentre ti fissano. Creature meravigliose.

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    1. Si, è difficile immaginare cosa possano pensare i gatti quando ci osservano. Io qualche volta ho l’impressione che ci prendano in giro… ;-)

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  2. Adoro i gatti.
    La gatta della foto somiglia Mirtilla, la gatta di una mia collega.

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  3. Il gatto è un animale che ama la sua libertà, la sua indipendenza. Il grande poeta Trilussa lo descrive così:

    ADAMO E IL GATTO

    Appena Adamo vide il primo Gatto
    gli propose un contratto.
    - Senti - gli disse - se m'ubbidirai
    in tutto quello che mi pare e piace,
    ti garantisco subito una pace
    come nessuno l'ha goduta mai.
    Però bisognerà che fin d'adesso
    mi tratti con i debiti rispetti
    e rimani fedele e sottomesso ...
    Accetti o non accetti ? -

    - Grazie, ne faccio senza:
    la pace non si compra, - disse il Micio -
    ma si guadagna con l'indipendenza
    a costo di qualunque sacrificio.
    E non m'imbrogli come il Cane
    che, per un po' di pane,
    s'accuccia e t'ubbidisce alla parola.
    Voglio la pace mia senza controllo,
    senza frustate, senza museruola,
    senza catene al collo !
    Dal modo come parli ho già capito
    che in fondo hai l'istinto di un tedesco .. -
    E nel dir questo il Gatto, insospettito,
    alzò la coda e lo guardò in cagnesco.

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