Stanno i giorni futuri innanzi a noi
come una fila di candele accese -
dorate, calde e vivide.
Restano indietro i giorni del passato,
penosa riga di candele spente:
le più vicine danno fumo ancora,
fredde, disfatte e storte.
Non le voglio vedere: m'accora il loro aspetto,
la memoria m'accora del loro antico lume.
E guardo avanti le candele accese.
Non mi voglio voltare, ch'io non scorga, in un brivido,
come s'alluga presto la tenebrosa riga,
come crescono presto le mie candele spente.
(Costantino Kavafis)
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RispondiEliminaCome non rimanere estasiati da questa splendida poesia di Kavafis che spero molti possano leggere e apprezzare! Io la conoscevo già perché questo poeta è da me molto amato e nel rileggerla non ho potuto che tornare a gioire. Anzi le dirò di più, poiché anch’io scrivo poesie non certo all’altezza di Kavafis ma comunque frutto del mio modo di sentire la vita e tutto ciò che fa parte dell’animo umano, ne ho tratto ispirazione per scrivere una mia composizione che in comune con il poeta greco ha il medesimo stato d’animo:
RispondiEliminaGuardare avanti
Tra i sogni ancor vivi
e le speranze deluse
tra il mare infinito
dove l’occhio si perde
nell’affannoso inseguirne
l’orizzonte di senso
tra le pieghe del corpo
dove pian piano i segni del tempo
lasciano le loro tracce indelebili
tra il cuore pulsante ancora d’amore
e l’anima persa nei profondi meandri dell’essere
tra i ricordi ormai scoloriti e sempre più affollanti
le pagine del libro della mia vita
non voglio perdermi nella nostalgica riflessione
sul passato trascorso e senza ritorno
ma guardare avanti come fanno gli uccelli
che in volo se ne vanno fino all’ultimo battito d’ali.
Isabella Coluzzi
Sebbene le oggettive condizioni in cui versa la nostra epoca non siano edificanti, tutt’altro, non smetterò di avere sempre speranza o almeno mi auguro. Un caro saluto
Isabella
Il libro che assurge a metafora della vita è un'immagine davvero poetica. E ritornare indietro con la memoria è un pò come rileggere le pagine di quel libro.
EliminaCiao