Il festival di Sanremo è finito.
Deo gratias!
E' riuscito a sostituire e plasmare l'intero Paese per una serie infinita di
serate, monopolizzando l'informazione e occupando la Rai. Ora si fa un gran
parlare dei suoi 13 milioni e 400.000 spettatori che hanno seguito il festival
nell’ultima puntata. Ma nessuno spende una parola per i 46 milioni e 600.000
italiani che non l’hanno guardato e che hanno dovuto subire, invece, il battage
pubblicitario e mediatico di una ristretta minoranza. Diceva Nanni Moretti nel
film “Caro diario”: “io credo nelle persone però non credo nella maggioranza
delle persone: mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d’accordo con una
minoranza”. Ecco, devo dire che – diversamente da altre circostanze - in questa
particolare occasione festivaliera le parole di Moretti mi trovano in totale
disaccordo.
Ma io dissento dalla tua affermazione: in realtà quei 13 milioni di sanremisti sicuramente costituiscono una maggioranza tra quanti quelle sere hanno guardato la televisione. Quindi puoi condividere, come me, la battuta di Moretti. Siamo una minoranza e questo non ci dispiace :)
RispondiEliminamassimolegnani
Sorrido! La tua analisi è sicuramente quella vera, la più attendibile: e ne sono convinto anch’io. Però i dati volevo leggerli in una maniera diversa, diciamo pure al rovescio, come le tue ore. Il risultato salta di più agli occhi… Certo, sarebbe davvero una tragedia nazionale se tutte le sere, davanti al televisore, ci fossero 60 milioni di Italiani, sebbene distribuiti tra i vari canali o programmi. Altro che Sanremo! Dici bene: noi siamo gente di minoranza :)
EliminaBuona giornata ml
Mi sembra una statistica piuttosto sbilanciata leggendo i numeri:))
RispondiEliminaNonostante (come scrissi due post indietro sul tuo blog )non seguo i tanti teatrini politici televisivi e la televisione in genere se non per alcuni film datati o documentari , a Sanremo qualche occhiata la dò,forse disinteressatamente e amando la musica cerco di salvare qualche "minoranza" senza farmi condizionare da inevitabili fazioni:)
Che vi sia esibizionismo estetico in primo piano e agli ultimi posti musica vera è abbastanza evidente,che anche la continua pubblicità mi faccia sempre desistere dal guardarlo continuamente fino a orari inaccettabili è una prova che ho superato da diversi anni ,un sacrificio a cui rinuncio volentieri :))...mah non rinuncio nel cercare spiragli di luce laddove tutto diventa buio.
Buona serata a te:)
Io non sono riuscito nemmeno a dare un’occhiata di sfuggita al festival, se non di rimbalzo attraverso qualche altro canale, perché la Rai, per un problema di antenna - che ancora non mi sono deciso di risolvere… con grave disappunto di mia moglie), durante la settimana festivaliera non si vedeva. Io, comunque, sono rimasto alle canzoni degli anni 70/80 e i cantanti che io conosco si chiamano Battisti, Celentano, Mina, Baglioni, Battiato, Cocciante, Venditti…e non so se questi hanno vinto qualche festival. Tutti cantanti che per affermarsi non avevano bisogno di travestimenti o di tatuaggi. Bastavano le loro intramontabili canzoni, che ancora oggi cantiamo. Ciao L. :)
EliminaIo non ce l'avrei perso un post su Sanremo, neanche per evidenziare concetti lapalissiani. Non che non ne abbia visto diversi frames, ma ecco una delle differenze tra blog e altri social. Di Sanremo se ne può scrivere su Facebook. Oppure anche per nulla. ;)
RispondiEliminaHai ragione, Franco: forse non dovevo farlo questo post. Mi fai ricordare quella frase di quel politico, di cui non ricordo il nome, che una volta disse: parlate pure male di me, basta che ne parliate. Ma io non ho parlato né male né bene del santo patrono dell’Italia: Sanremo. Siccome veniva enfatizzato quello share di 13 milioni e passa di spettatori a serata - come se guardare Sanremo fosse un vanto e non guardarlo una iattura – volevo solo evidenziare che, tutto sommato, quel dato rappresentava una falsa maggioranza rispetto al totale dei virtuali spettatori. E’ come se un partito di governo (senza fare nomi) vincesse le elezioni, nonostante la maggioranza degli elettori virtuali (46 milioni e passa) non sia andata a votare. Ma sta cosa qua, da noi, non succede mai… puoi vincere Sanremo, ma non puoi governare un paese, o meglio...una nazione. O no!...ti saluto :)
EliminaUn tempo il festival era un buon pretesto per riunirsi a casa di qualcuno con gli amici e farsi quattro risate: prendevamo di mira cantanti, canzoni , abbigliamento, acconciature... Ci divertivamo e qualche volta trovavamo brani interessanti (noi siamo quelli di Vasco Rossi arrivato ultimo e Zucchero Fornaciari più o meno pure). Da parecchi anni non lo seguo più: poi mi aggiorno cercando informazioni sul web, ma non me l'accollo più l'intera trasmissione. Non mi piacciono le canzoni, mi annoiano i siparietti, ho perso interesse. E poi sì, monopolizza tutto. Cinque giorni di festival è davvero troppo!
RispondiEliminaSono d'accordo. Grazie Marina
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