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lunedì 2 dicembre 2024

Il tempo delle cose è finito

 


Siamo quotidianamente investiti da una massa di informazioni che ha preso il posto delle cose, destabilizzando la nostra esistenza. Le informazioni hanno una validità molto limitata: si fondano sulla sorpresa. Siamo diventati consumatori insaziabili di informazioni, che rappresentano la realtà e riducono i contatti fisici. Ma sono le cose concrete i punti fermi che influenzano le nostre vite. Tuttavia, il mondo si fa sempre più inafferrabile – scrive lo scrittore e filosofo coreano Byung-Chul Han nel suo saggio “Le non cose” con sottotitolo “come abbiamo smesso di vivere il reale” – siamo passati dall’era delle cose all’era delle non-cose. Non abitiamo più la terrà e il cielo, ma Google, e all’ordine terreno è subentrato l’ordine digitale.

La realtà ci appare sempre più scivolosa e ingarbugliata, piena di stimoli che non vanno oltre la superficie. Comunichiamo incessantemente, raccogliamo dati e amici e follower senza mai incontrare l’Altro, che scompare in forma di voce e di sguardo. “Il mondo odierno è molto povero di sguardo e di voce”. Non vogliamo più legarci alle cose che un tempo ci erano care, ma evitiamo anche di legarci alle persone, cercando ossessivamente di conoscerne altre in maniera virtuale. “Ci sentiamo liberi – scrive il filosofo coreano – eppure siamo sfruttati, sorvegliati e influenzati”.

Ci stiamo dirigendo, sostiene ancora l’autore di questo libro, verso un’epoca post-umana, “in cui la vita altro non è che mero scambio di informazioni…La digitalizzazione è un passaggio coerente verso l’abolizione dell’humanum”.

E’ finito il tempo delle cose che stanno a cuore. E il tempo del cuore appartiene ormai al passato. Le cose nascono già morte. “Non vengono usate, bensì consumate. Solo un lungo utilizzo dà loro un’anima. Solo le cose del cuore sono animate. Flaubert voleva essere sepolto insieme al suo calamaio”.

Probabilmente l’uomo contemporaneo vorrà essere sepolto insieme al suo smartphone.


1 commento:

  1. E’ una fotografia impietosa del nostro tempo, ma quanto mai realistica. Però noi ci possiamo sottrarre a questa tendenza ( suicida), tu già lo fai, con alcune scelte drastiche e io un po’ ti seguo a ruota.
    massimolegnani

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