… che scrivere è un atto di
responsabilità perché le parole scritte possono diventare – in qualsiasi
contesto – carezze o pugnali e possono causare gioie o dolori e vanno usate,
pertanto, con molta cura;
ho imparato che i libri non sono
tutto nella vita, e se la vita non ti cammina a fianco non puoi cercarla in un
romanzo, fosse anche il più bello;
ho imparato che gli anni che
passano li puoi scorgere meglio sul volto di un tuo coetaneo che non vedi da
molto tempo, anziché sul tuo che osservi tutti i giorni allo specchio;
ho imparato che a volte
l’intelligenza emargina, e che per essere felici in questo mondo bisogna essere
anche un pò stupidi;
ho imparato che la compagnia di
un amico è una cosa rara e non la si può comprare su Internet né la si può
trovare su Facebook; però ho anche imparato che si può stare in ottima compagnia
pur rimanendo da soli;
ho imparato che la vigilia è migliore
della festa e che il piacere si nasconde nell’attesa;
ho imparato che il potere, in
tutte le sue innumerevoli declinazioni, è sempre deprecabile e che discutere
con un idiota che si crede potente è una battaglia persa;
ho imparato che quelli che
parlano da soli – ad alta voce – e gesticolano in maniera concitata per strada,
non sono dei matti – come quelli che si vedevano in giro una volta – ma “sani
di mente” al cellulare;
ho imparato che quando un’opinione
viene ampiamente elogiata da una maggioranza, non vuol dire affatto che non sia
completamente sbagliata;
ho imparato che, oggi, il
passato viene frettolosamente liquidato come un male assoluto, per nascondere
meglio l’insostenibile pesantezza del presente;
ho imparato che la tecnologia
non è la panacea di tutti i mali e che si può vivere, bene, anche senza uno
smartphone;
ho imparato che in una guerra i
militari che si fronteggiano con le armi sono tanto pericolosi quanto quelli
che indossano l’elmetto nei salotti televisivi;
ho imparato che una menzogna,
ripetuta all’infinito, può diventare una pericolosa verità;
ho imparato che il sacro si può anche
trovare in un luogo che evochi la
povertà piuttosto che la ricchezza, la contemplazione piuttosto che la
meraviglia;
ho imparato che per guardare la
morte con occhi meno spaventati bisogna osservare la vita con più leggerezza;
ho imparato…
Hai imparato cose che condivido in pieno e che mi piacciono per come le hai esposte.
RispondiEliminamassimolegnani
Grazie, Massimo, per la condivisione: mi sento meno solo.
EliminaLe cose che hai imparato, tutte condivisibili, offrono tantissimi spunti di riflessione. In particolare, quando dici che "scrivere è un atto di responsabilità". Credo che non abbiamo mai scritto così tanto, come ai nostri giorni, e questo fiume di parole che ci investe quotidianamente, sempre più spesso, è privo di qualsiasi forma di responsabilità.
RispondiEliminaFra.
E' proprio così. Oggi uno può dire o scrivere qualsiasi cosa senza bisogno di verificarla e controllarla, spacciando anche un vocabolario falso, senza che ciò porti discredito alla sua autorità (vedi i politici) o alla sua dignità. E noi, sempre più spesso, ci lasciamo influnenzare dagli imbonitori di turno, dai ciarlatani che usano un linguaggio pubblicitario e irresponsabile.
EliminaImpariamo un sacco di cose tutti i giorni, a cominciare da quelle che avvedutamente elenchi, e tutti i giorni facciamo i conti con quelle imparate che poi dimentichiamo per frenesia, sbadataggine, rabbia, impazienza.. siamo in continuo aggiornamento, e post del genere fanno parte della coscienza da rivedere, e di quella saggezza semplice, che troppe volte, inconsapevolmente, ignoriamo
RispondiEliminaSi, impariamo e poi dimentichiamo o facciamo finta di dimenticare. Ciao Franco
EliminaE non si finisce mai di farlo, forse il bello è proprio questo! Le cose che hai imparato tu sono tutte vere: talvolta ci sfugge che possiamo andare molto più nel profondo (in primis di noi stessi) semplicemente accorgendoci di cose apparentemente banali.
RispondiEliminaE' vero: non si finisce mai di imparare. Anche perchè non si finisce mai di sbagliare :)
Elimina
RispondiEliminaQuante cose impariamo e vi sono molte di quelle che citi che condivido.
Io ho imparato ad esempio che in ognuno di noi c'è sempre un piccolo tassello dell'altro,non a caso questo post mi riporta a "lezioni di vita"di Federico Fellini,e non a caso molti di noi ,me inclusa,si rivedono nell'aver imparato cose di cui scrivi.
Io credo poi che la cosa più bella sia riuscire sempre ad imparare anche dalle cose non affini a noi ,ma utili per rivelarci quale il nostro ruolo primario nell'esistenza ,quale la nostra essenza.
L.
Dici bene, L., "in ognuno di noi c'è sempre un piccolo tassello dell'altro". E la lettura serve proprio a questo: imparare!
EliminaCiao e buona domenica.