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giovedì 22 dicembre 2022

Verso sera

 


Vittorio Sgarbi sostiene che esiste un legame inseparabile tra poesia e sofferenza interiore, perché nessuno meglio di un poeta che soffre sa elevare in versi le sue angosce e i suoi timori. Per il piacere di chi legge.  Sembra quasi che una poesia debba nascere da un dolore e che la tristezza sia materia d’ispirazione per chi si accinge a scrivere versi poetici.

Ho ricevuto da un’amica questa struggente poesia in vernacolo: mi piace qui riportarla, per chi sa cogliere e apprezzare la bellezza che, a volte, si nasconde dietro un velo impalpabile di malinconia.

 Verso sera

 Er celo che rosseggia verso sera

me mette ar core na malinconia

e dar petto me sarza na preghiera

“Venite a notte pe’ portamme via

vojo godemme l’urtimo tramonto

guardà li storni che passeno a frotte

pare che me stanno affà ‘n racconto

vojo sentillo prima che viè notte…”

Paola

 Tanti auguri e lunga vita a Paola e a chi passa, di tanto in tanto, da queste parti.


6 commenti:

  1. Auguri anche a te. Francesco

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  2. Bellissima l'etichetta applicata, intanto.. ;) e Auguri di Feste serene!

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  3. Grazie:)
    Tantissimi Auguri di Buone Feste anche a te e famiglia.

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  4. Ho sempre pensato che Sgarbi in questo caso avesse ragione anche perchè non ho mai letto versi profondi che non nascessero da un dolore o da una sconfitta: sono pronto a ricredermi ma fino a prova contraria per me è così. Tanti sinceri auguri Pino, ma chi è Paola?

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    1. Non è esattamente così, ho scritto di dolori anche prima che arrivassero, perché la consapevolezza è curiosa.

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  5. versi belli e malinconici, hai fatto bene a farci conoscere questa autrice.
    ml

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