martedì 8 febbraio 2022

Chi sono?

 




Son forse un poeta?
No, certo.
Non scrive che una parola, ben strana,
la penna dell’anima mia:
« follìa ».
Son dunque un pittore?
Neanche.
Non ha che un colore
la tavolozza dell’anima mia:
« malinconìa ».
Un musico, allora?
Nemmeno.
Non c’è che una nota
nella tastiera dell’anima mia:
« nostalgìa ».
Son dunque… che cosa?
Io metto una lente
davanti al mio cuore
per farlo vedere alla gente.
Chi sono?
Il saltimbanco dell’anima mia.

Aldo Palazzeschi

6 commenti:

  1. Come lo sento vicino, contagioso, di intrigante comunicatività, di maschera frizzante, a confondere tutta l'irrequietudine, i pensieri bui, l'uggia in una giornata serena.. siamo qua, imperterriti, a descrivere sguardi stralunati, a leggere righe sghembe, e riscriverle; a riordinare fogli e pensieri sparsi tutt'attorno, anche noi sotto una lente deformante, che vira dal sorriso alla malinconia, senza fine mai.
    Grazie Pino!

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    1. Follia, malinconia e nostalgia, oltre che essere sentimenti crepuscolari, credo che appartengano a tutte le anime sensibili ed in primis agli artisti. Davvero significativa l'immagine del poeta come saltimbanco dell'anima che cerca di catturare l'attenzione dei lettori attraverso i virtuosismi della parola. Forse anche noi siamo un pò saltimbanchi, quando ci avventuriamo in certe acrobazie letterarie per mascherare i nostri sentimenti, la nostra anima.
      Grazie a te, Franco

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  2. ... alla fine, siamo tutti saltimbanchi dell’anima, solo che la maggior parte non se ne rende conto!
    Buona serata.

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  3. limpida e toccante questa poesia di Palazzeschi che ero abituato a vedere in una veste più leggera.
    e credo che tu non l'abbia scelta a caso :)
    ml

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    1. Esatto! C'è sempre un filo sottile e invisibile che ci lega alle cose che scriviamo. :)
      Stammi bene!

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