Amo Franco Arminio: la sua
poesia semplice e diretta, ma nello stesso tempo raffinata; le sue appassionate
riflessioni sulla natura, sui sentimenti, sulla vita e sulla morte; la sua struggente
attenzione ai paesi, “creature in bilico”, come si definisce lui stesso; la sua
filosofia di vita, il suo modo di essere controcorrente e “rivoluzionario”,
perché oggi “essere rivoluzionari significa togliere più che aggiungere,
rallentare più che accelerare, significa dare valore al silenzio, alla luce,
alla fragilità alla dolcezza”.
Franco Arminio – ha scritto
Roberto Saviano – è uno dei poeti più importanti di questo paese. Egli ti stimola
a leggere poesie ad alta voce e afferma che “il centro del mondo” non è molto
lontano da te, “è nelle vie secondarie” e ti aspetta “dove non ti aspetti
niente”. Franco Arminio ti invita a guardare le cose che ti circondano con
dolcezza e con clemenza, a “chinarti su un mendicante”, a lottare “fino a
rimanere senza fiato”, a non avere paura di “scendere verso il fondo a rischio
di annegare”; ti invita a prestare attenzione “ a chi cade, al sole che nasce e
che muore, ai ragazzi che crescono, attenzione anche a un semplice lampione, a
un muro scrostato”.
Bisogna ripartire dai paesi, “riabitare
i paesi”, come dice Franco Arminio. E per riabitare i paesi non servono soldi, perché
quelli a volte li rendono più brutti, ma “servono piccoli miracoli, miracoli
talmente piccoli che li possono fare uomini qualunque, quelli che vediamo in
piazza, quelli a cui non chiediamo niente, quelli che ci sembrano perduti…per
riabitare i paesi bisogna credere ai ragazzi che sono rimasti e a quelli che potrebbero
tornare”. E poi bisogna credere e avere
fiducia nei suoi vecchi, perché
“I
vecchi dei paesi
sono
belli,
parlano
una lingua che distende,
hanno
un senso di innocenza,
e
quando si lamentano
sembra
che più nulla ormai li offenda.
Quando
voglio stare bene al mondo
io
so dove andare:
devo
andare in un paese a parlare
con
i vecchi”
Noto che nel tuo blog Franco Arminio occupa uno spazio speciale in diversi tuoi post,e mi fa molto piacere.
RispondiEliminaQui ci sono dei suoi passi che ho avuto modo di approfondire alcuni anni fa.Ammetto che anche a me piace quel suo senso spirituale che emerge profondamente dai suoi scritti,e non mi stupisce piu di tanto che vengano riportati quindi nel tuo spazio.
Buonaserata e bentornato...
L
Bentrovata L.
EliminaSi, Arminio trova molto spazio nel mio blog e continuerà a trovarne. E' un personaggio sui generis, di quelli che piacciono tanto a me. E mi fa piacere sapere che anche a te piace "quel suo senso spirituale che emerge profondamente dai suoi scritti". E da quel suo sguardo velato di malinconia. Ho letto e riletto, durante questa estate, il suo libro di poesie "Cedi la strada agli alberi" da cui ho tratto i versi sopra riportati.
Buona serata a te. E grazie
Non lo conoscevo ma cercherò di conoscerlo. Grazie.
RispondiEliminaE' un poeta che racconta i paesi. Lui si definisce un paesologo.
EliminaNel mio vagare estivo per borghi semi deserti, ho sempre avuto un occhio di riguardo per i residenti silenti e curiosi, che ti salutano con un sorriso, e non capiscono come sei arrivato fino a loro, tra vicoli e architravi, mentre tu non capisci perché vivi altrove, nel caos, nella fretta e nel rumore...invece di goderti il tempo rallentato che leggi nei loro occhi..
RispondiEliminaVagare per i piccoli paesi, lontani dai circuiti del turismo di massa - lo confesso - è anche la mia passione. Appena posso, scappo dai rumori e dal caos. E quando incontro quei vecchietti che trascorrono le ore seduti davanti alla loro porta di casa o, in compagnia, sul sagrato della loro chiesetta, mi fermo sempre ad osservarli, scambiando con loro anche qualche parola. Niente a che vedere con i loro coetanei di città, seduti su una panchina all’interno di qualche prato spelacchiato di periferia, tormentati dai rumori delle macchine, soffocati dallo smog e nascosti dagli enormi cartelloni pubblicitari che tolgono loro anche la poca aria che respirano. I primi - caro Franco - mi trasmettono sentimenti di serenità e di tranquillità, i secondi di tristezza e di spaesamento.
EliminaE' l'invito a prestare attenzione l'elemento che più mi colpisce.
RispondiEliminaConosco Franco Arminio e la sua "storia", di recente è stato anche protagonista di una bellissima puntata del programma di Domenico Iannaccone.
Prestare attenzione significa anche distogliere l'attenzione da dove e da chi vuole attenzione solo per sé, per un sé fuori dal mondo e dalla vita vera.
Prestare attenzione significa anche ascoltare e qui spesso si tratta di un ascolto rivolto al silenzio/ai silenzi, anche alle cose naturalmente mute, come un albero, per esempio, purché piene di significato.
Che insopportabile stanchezza viene da certo parlare ossessivo, sempre sugli stessi argomenti, come se i propri argomenti
fossero gli unici cui dare credito e attenzione.
Ecco, secondo me, Arminio è questo: un uomo che dà attenzione e spesso regala "parole per dire" le cose e le persone cui abitualmente non diamo troppa attenzione, ubriacati e vessati da parole e immagini che divorano tutto e non sanno di nulla.
Ciao, Pino.
Sabina...bentornata! Grazie per il tuo bel commento che arricchisce il mio post. Si, prestare attenzione significa innanzitutto guardare con altri occhi. Mi piace qui riportare un'altra poesia di Arminio che dice:
EliminaPrendi un angolo del tuo paese
e fallo sacro,
vai a fargli visita prima di partire
e quando torni.
Stai molto di più all'aria aperta.
Ascolta un anziano, lascia che parli della sua vita.
Leggi poesie ad alta voce.
Esprimi ammirazione per qualcuno.
Esci all'alba ogni tanto.
Passa un pò di tempo vicino a un animale,
prova a sentire il mondo
con gli occhi di una mosca,
con le zampe di un cane.
bellissimo questo omaggio a Franco Arminio, un poeta mai ovvio che sa stupire con la profonda semplicità dei suoi pensieri.
RispondiEliminamassimolegnani
Grazie Carlo: dici bene, Arminio "sa stupire con la profonda semplicità dei suoi pensieri"
Elimina