Vorrei che qualcuno mi chiarisse
la sostanziale differenza che passa tra gli spettacoli televisivi (meglio talk
show) diretti da Fabio Fazio e Bruno Vespa e quelli condotti da Bianca
Berlinguer e Lucia Annunziata. Qualche volta mi capita di guardarli. A me risulta
che tali noiose esibizioni si basino – tutte – su interviste o dibattiti tra il
presentatore di turno (che è un giornalista) e vari ospiti, perlopiù personaggi
famosi del mondo dello spettacolo e della politica. Ma pare che non sia così. E
tutto nasce da una legge che recentemente ha stabilito un tetto di 240 mila
euro annui ai dipendenti pubblici, legge recepita immediatamente anche dalla
Rai che l’ha imposta al suo interno, in primis ai giornalisti, lasciando però
fuori gli “artisti”. E chi sarebbero questi geni della televisione, questi
maestri del “bello” che pur conducendo una trasmissione giornalistica sono
riusciti a portare a casa un contratto da “artista”, svincolato dal tetto annuo
di 240 mila euro? Sono i due anfitrioni della televisione pubblica: Fabio Fazio
e Bruno Vespa. I due artisti.
Per l’occasione sono andato a
consultare il dizionario della lingua italiana (Devoto – Oli) il quale definisce
artista “chi opera nel campo dell’arte come creatore o come interprete (spec.
di testi musicali o teatrali)…; chi ha raggiunto un notevole livello di
eccellenza nel campo artistico prescelto”. Ora, alla luce di quanto sopra,
quando io penso all’artista (senza scomodare i grandi del passato della pittura,
della scultura, della musica, dell’arte in generale) il mio pensiero va ad un
autore qualsiasi di opere estetiche e culturali dei nostri tempi: per esempio il
musicista…l’attore di teatro…il cantante…il poeta…il pittore… e, perché no, il
grande calciatore o il grande architetto. Il mio pensiero va al falegname, al
fabbro, al decoratore… Ma, francamente, mi riesce davvero difficile accostare Fazio
e Vespa al mondo dell’arte e della cultura. Non riesco proprio a capire –
guardando “che tempo che fa” e “porta a porta - dove si possa annidare l’anima
artistica dei suoi conduttori e ideatori. Faccio una grande fatica ad afferrare
l’idea secondo cui le chiacchiere di Fazio, con i suoi ospiti politici, siano
da considerare un’espressione artistica, mentre quelle della Berlinguer, con
gli stessi ospiti, solo interviste giornalistiche. Evidentemente mi sfugge
qualcosa.
Bizantinismo delle norme (gli spiragli lasciati apposta per aggirare la legge) e ipocrisia dei conduttori, disposti a farsi mettere qualunque etichetta, artisti (?), operai dello spettacolo, netturbini del palcoscenico, pur di incassare qualche soldo in piu a quei miseri 240000 euro
RispondiEliminaCredo che l'Italia sia il paese con il più alto numero di leggi, eppure esiste sempre qualche spiraglio, qualche scappatoia per aggirarle. E quando ci sono in ballo i soldi, ebbene ogni sotterfugio è buono per raggiungere l'obiettivo.
Eliminami e' partito l'invio.
RispondiEliminaMi viene in mente Micciche', presidente dell'assemblea siciliana che almeno ha avuto la sfrontatezza di parlare di diritto alla felicita degli alti dirigenti regionali, per giustificare lo sforamento dei 240000 euro
massimolegnani
"diritto alla felicità"...troppo forte! Si, perché se non sono felici, lavorano male.... e ci rimettono i cittadini siciliani. Questi qui hanno la faccia come il....
EliminaHai ragione. In realtà fanno un capzioso distinguo tra essere giornalista ed essere un semplice conduttore, ma per giustificare lo sforamento del tetto degli emolumenti hanno trovato questo furbo e squallido escamotage di definire chi non è giornalista, un artista e quindi pagarlo molto di più. E' la solita vergognosa soluzione all'italiana per aggirare una norma.
RispondiEliminaE' proprio così: fatta la legge, trovato l'inganno.
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