mercoledì 10 gennaio 2018

Gli artisti



Vorrei che qualcuno mi chiarisse la sostanziale differenza che passa tra gli spettacoli televisivi (meglio talk show) diretti da Fabio Fazio e Bruno Vespa e quelli condotti da Bianca Berlinguer e Lucia Annunziata. Qualche volta mi capita di guardarli. A me risulta che tali noiose esibizioni si basino – tutte – su interviste o dibattiti tra il presentatore di turno (che è un giornalista) e vari ospiti, perlopiù personaggi famosi del mondo dello spettacolo e della politica. Ma pare che non sia così. E tutto nasce da una legge che recentemente ha stabilito un tetto di 240 mila euro annui ai dipendenti pubblici, legge recepita immediatamente anche dalla Rai che l’ha imposta al suo interno, in primis ai giornalisti, lasciando però fuori gli “artisti”. E chi sarebbero questi geni della televisione, questi maestri del “bello” che pur conducendo una trasmissione giornalistica sono riusciti a portare a casa un contratto da “artista”, svincolato dal tetto annuo di 240 mila euro? Sono i due anfitrioni della televisione pubblica: Fabio Fazio e Bruno Vespa. I due artisti.
Per l’occasione sono andato a consultare il dizionario della lingua italiana (Devoto – Oli) il quale definisce artista “chi opera nel campo dell’arte come creatore o come interprete (spec. di testi musicali o teatrali)…; chi ha raggiunto un notevole livello di eccellenza nel campo artistico prescelto”. Ora, alla luce di quanto sopra, quando io penso all’artista (senza scomodare i grandi del passato della pittura, della scultura, della musica, dell’arte in generale) il mio pensiero va ad un autore qualsiasi di opere estetiche e culturali dei nostri tempi: per esempio il musicista…l’attore di teatro…il cantante…il poeta…il pittore… e, perché no, il grande calciatore o il grande architetto. Il mio pensiero va al falegname, al fabbro, al decoratore… Ma, francamente, mi riesce davvero difficile accostare Fazio e Vespa al mondo dell’arte e della cultura. Non riesco proprio a capire – guardando “che tempo che fa” e “porta a porta - dove si possa annidare l’anima artistica dei suoi conduttori e ideatori. Faccio una grande fatica ad afferrare l’idea secondo cui le chiacchiere di Fazio, con i suoi ospiti politici, siano da considerare un’espressione artistica, mentre quelle della Berlinguer, con gli stessi ospiti, solo interviste giornalistiche. Evidentemente mi sfugge qualcosa.

6 commenti:

  1. Bizantinismo delle norme (gli spiragli lasciati apposta per aggirare la legge) e ipocrisia dei conduttori, disposti a farsi mettere qualunque etichetta, artisti (?), operai dello spettacolo, netturbini del palcoscenico, pur di incassare qualche soldo in piu a quei miseri 240000 euro

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    1. Credo che l'Italia sia il paese con il più alto numero di leggi, eppure esiste sempre qualche spiraglio, qualche scappatoia per aggirarle. E quando ci sono in ballo i soldi, ebbene ogni sotterfugio è buono per raggiungere l'obiettivo.

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  2. mi e' partito l'invio.
    Mi viene in mente Micciche', presidente dell'assemblea siciliana che almeno ha avuto la sfrontatezza di parlare di diritto alla felicita degli alti dirigenti regionali, per giustificare lo sforamento dei 240000 euro
    massimolegnani

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    1. "diritto alla felicità"...troppo forte! Si, perché se non sono felici, lavorano male.... e ci rimettono i cittadini siciliani. Questi qui hanno la faccia come il....

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  3. Hai ragione. In realtà fanno un capzioso distinguo tra essere giornalista ed essere un semplice conduttore, ma per giustificare lo sforamento del tetto degli emolumenti hanno trovato questo furbo e squallido escamotage di definire chi non è giornalista, un artista e quindi pagarlo molto di più. E' la solita vergognosa soluzione all'italiana per aggirare una norma.

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    1. E' proprio così: fatta la legge, trovato l'inganno.

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