Si ha l’impressione, in questa
folle corsa verso l’ultima invenzione tecnologica, che non ci sia mai fine; questo
continuo rincorrere manufatti digitali innovativi
appare sempre di più un bisogno improcrastinabile e narcisistico da soddisfare,
costi quel che costi. Di fronte all’ultimo gioiello tecnologico, non esiste
crisi economica, non esiste disoccupazione:
si fa la fila per ore pur di accaparrarsi per primi l’oggetto agognato. Non si fa
in tempo ad interiorizzare ed a capire il funzionamento di uno smart (smartwatch, smartcard, smartphone e chi più ne ha più ne
metta), che immediatamente te ne inventano un altro, che pur facendo le stesse
cose del precedente, viene lanciato sul mercato e venduto agli allocchi come il
meglio dell’avanguardia e dell’innovazione.
E così sono venuto a sapere
che è nata, di recente, una nuova e meravigliosa creatura, figlia come tutte le
altre di Apple, l’azienda
statunitense tra le più conosciute al mondo. Si chiama Apple Watch : parrebbe un orologio. Te lo metti al polso e per la modesta
spesa di circa 400/500 euro (per i più esigenti il prezzo può arrivare fino a
16.400 euro), puoi continuare a fare quello che facevi con l’attuale smartphone:
telefonare, inviare mail e messaggi, twittare, consultare il meteo, guardare la
schedina, giocare a carte. E puoi guardare l’ora senza portare l’orologio.
Insomma, se prima cazzeggiavi con quella tavoletta che ormai è diventata troppo
ingombrante, ora lo puoi fare con un orologio da polso.
“Se lo metti, ti conquista” -
dice la sua pubblicità – “e quello che indossi dice molto di te”. E allora l’Apple ha pensato bene di creare un’ampia
varietà di modelli ognuno dei quali possa rispecchiare la personalità e il
gusto di chi lo porta. Ma non solo. Puoi renderlo ancora più tuo cambiando, di
volta in volta, il cinturino a seconda dell’umore e delle circostanze. Sei
incazzato: scegli il rosso; vai a un funerale, lo indossi nero.
Ma la cosa più inquietante di
questo “orologio” è che diventa una vera e propria parte del corpo, in attesa
che un microchip prossimamente venga
impiantato nel cervello (ormai in via di estinzione) dei richiedenti. Ebbene
cosa fa di tanto inquietante questa invenzione? Ti comanda a bacchetta con i
suoi sensori, ti controlla, ti consiglia, ti segue passo dopo passo e
interviene nei casi di necessità. In pratica ti misura la pressione, ti dice di
quante calorie hai bisogno, se a pranzo devi bere vino o birra o acqua
minerale, vigila sulla velocità quando stai alla guida di una macchina. Ti
ricorda che alla quattro del pomeriggio devi andare dal dottore e poi in
palestra. Ti rammenta che, prima di andare a letto la sera, devi portare il
cane a pisciare. Insomma tu non devi più pensare perché lui provvede a tutto. Sembrerebbe,
vista la pubblicità e l’entusiasmo generale, che con l’apple watch al polso la vita diventerà finalmente emozionante ed
entusiasmante.
Sapete che vi dico? In un
cassetto conservo un vecchio orologio da taschino – non funzionante - chiamato
in gergo cipollone: me lo regalò mio nonno prima di morire. E’ un roskopf dei
primi anni del ‘900. Credo sia arrivato il suo momento. Ridatemi il cipollone!
sono d'accordo con te.
RispondiEliminala cosa più irritante è la falsa e spacciata indispensabilità di questi ogetti.
ml
In un suo celebre libro intitolato “La caverna”, il grande scrittore portoghese José Saramago immagina un mondo in cui i suoi abitanti vivono tutti in un immenso centro commerciale, sormontato da un gigantesco cartellone che così proclama: “ti venderemmo tutto quello di cui tu hai bisogno se non preferissimo che tu abbia bisogno di ciò che vendiamo”.
EliminaOrmai ci siamo…siamo sulla buona strada. :-)
Grazie ml e buona giornata
Mio nonno aveva un vecchio orologio con la catenella.
RispondiEliminaChissà che fine ha fatto...
Le cose belle vanno preservate e in un mondo in cui la bruttezza avanza, anche un vecchio orologio con la catenella, a prescindere dal suo valore affettivo, può salvarci dal degrado. Ciao ME :-)
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