“Le braci” di Sàndor Màrai è uno
dei libri più belli che io abbia letto in questi ultimi tempi: per la
limpidezza e l’eleganza dello stile narrativo, per la profondità dei temi
trattati, per la rara intensità con cui lo scrittore ungherese sa appassionare
il lettore e sa scrutare, con una prosa a volte lirica, i sentimenti più
reconditi che albergano nell’animo umano.
E’ un romanzo sull’amicizia e sulle
passioni esistenziali degli uomini, sui dolori e sulle sconfitte, sulla fedeltà
e sul tradimento, le cui suggestioni lasciano tracce profonde e indelebili
nell’animo umano, tracce che non svaniscono mai, che vengono tenute sempre vive
dalla forza della memoria e dai ricordi che scandiscono il tempo, così come le
braci ardenti si alimentano sotto la cenere. E’ anche un libro che evoca le
eleganti atmosfere della Vienna di fine
Ottocento sotto l’Impero Austro-Ungarico – nel cui contesto è ambientato il
romanzo – quella Vienna ricca ed elegante, con i suoi caffè dove ufficiali dell'esercito e
funzionari statali sedevano ai tavolini riservati, quella Vienna dove si aveva
l’impressione che tutti fossero felici, dove nei ristoranti alla moda, nelle
sale da ballo e nei salotti dei ricchi palazzi signorili, dame e cavalieri
festeggiavano ballando al ritmo dei valzer di Strauss.
Ma, soprattutto, è il libro che
celebra l’attesa, di cui si sono nutriti per un tempo lunghissimo i due
personaggi del romanzo ormai vecchi i quali - ritrovandosi dopo 41 anni (si
erano lasciati in maniera burrascosa in età giovanile, per l’amore di una
donna) – tentano di ricucire lo strappo, di avere risposte ai loro dubbi, alle
loro domande, provano a cercare quella verità che li riguardava, rimasta
nascosta volutamente per tanti anni nei recessi della loro anima. Ed è stata
propria l’attesa a dare loro la forza di vivere nei decenni trascorsi, a
mantenerli in vita, convinti com’erano che quanto prima sarebbe giunto quel
momento tanto desiderato.
La storia si dispiega attraverso un lungo monologo
interiore, con cui Henrik – l’anziano generale che vive isolato nel suo
castello ai piedi dei Carpazi, assistito da una donna molto più anziana di lui
- ripercorre le tappe di un lungo ed intenso rapporto d’amicizia con l’altro
protagonista del romanzo, Konrad. La loro amicizia, nata in un collegio
militare all’età di 10 anni, si era dimostrata immediatamente molto profonda,
tant’è che “condividevano ogni cosa,
leggevano contemporaneamente gli stessi libri, scoprivano insieme Vienna e le
foreste, l’equitazione e le virtù militari, i rapporti sociali e l’amore...”.
Un’amicizia bella e disinteressata, che si consolida con il tempo, nonostante i
due giovani provenissero da due famiglie completamente diverse dal punto di
vista economico e fossero caratterialmente differenti nei confronti della vita:
Henrik, il figlio del ricco e potente ufficiale della guardia imperiale, amava
fare tardi la sera, non disdegnava i piaceri mondani; Konrad, invece, che dimostrava
un’indole piuttosto solitaria, preferiva trascorrere il tempo seduto in casa “ a spremersi il cervello sul significato
degli esseri umani”; Henrik leggeva solo libri sui cavalli e racconti di
viaggio, l’amico Konrad invece leggeva di preferenza libri inglesi sulla storia
della convivenza degli uomini e l’evoluzione sociale; il primo ascoltava solo
musica che stordiva, quella musica che faceva apparire la vita più gradevole “e faceva brillare gli occhi delle donne e
lusingava la vanità degli uomini”, l’altro invece preferiva la musica “che toccava le passioni e i rimorsi degli
uomini . Due grandi amici, diversi eppure uniti, che si completavano a
vicenda, legati da una sorta di alleanza, d’intesa, di fraterna intimità, “pari soltanto a quella in cui vivono i
gemelli, strani esseri che per un capriccio della natura sono legati l’uno
all’altro per la vita e per la morte” .
E come due gemelli, finiscono per
innamorarsi della stessa persona. Ma se è lecito avere in comune alcune
passioni, non è immaginabile che si possa condividere anche l’amore per la
stessa donna, diventata nel frattempo la moglie del proprio migliore amico. Un’amicizia interrotta per quarant’anni. “Ma se ci guardiamo indietro alla fine della vita”, dice malinconicamente
il vecchio generale al suo amico momentaneamente ritrovato “che importanza hanno la verità e la menzogna, gli inganni e i
tradimenti, i tentativi di omicidio e anche l’omicidio in sé? (…) cosa abbiamo
guadagnato con il nostro orgoglio e la nostra presunzione? (…) non credi anche
tu che il significato della vita sia semplicemente la passione che un giorno
invade il nostro cuore, la nostra anima e il nostro corpo e che, qualunque cosa
accada, continua a bruciare in eterno, fino alla morte?”.
Si, lo ricordo piacevolmente.
RispondiEliminaLa riconciliazione del tempo.
Ho l'impressione che la letteratura dia maggior spazio alle amicizie maschili rispetto a quelle femminili ... O è solo una mia impressione?
Non so se sia vera la tua constatazione. Fatto sta che nel poema omerico troviamo la profonda amicizia tra Achille e Patroclo; nell’Eneide di Virgilio incontriamo Eurialo e Niso; nell’Orlando Furioso l’Ariosto esalta questo sentimento attraverso Cloridano e Medoro…insomma sembrerebbe che gli uomini sentano più forte questo legame rispetto alle donne. Forse perché nel gentil sesso esiste una maggiore rivalità. Battisti, in una sua famosa canzone, aveva scelto una donna per amico…Ecco, sarebbe interessante scoprire l’amicizia profonda tra due donne…almeno in letteratura. Ciao Silvia
EliminaL'ho letto così tanto tempo fa...
RispondiElimina...e sarebbe ora che lo rileggessi :-)
Eliminacon Marai ho un rapporto ambiguo, dettato forse più dai miei limiti di lettore che da sue eventuali pecche: apprezzo i suoi romanzi, ma ne confondo i titoli, tanto che mi è capitato di comprare due volte lo stesso libro mentre ne cercavo un altro.
RispondiEliminaAmo la sua scrittura ma a volte mi esaspera per la lentezza puntigliosa dell'introspezione psicologica.
Anche Braci, titolo assolutamente familiare ma dalla trama che esponi forse romanzo non ancora letto. dovrò indagare e nel caso provvedere. :-)
ml
Fammi sapere...non appena avrai messo un po' di ordine tra i titoli :-). Ciao ml e buona serata
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