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mercoledì 4 luglio 2018

Un libro ci cambia un pò



“Il piacere della scrittura – scrive Paolo di Paolo - in senso astratto, forse non esiste. Esistono però il piacere, il divertimento, la commozione, la tristezza, il fastidio, l’indignazione, la sorpresa, suscitati di volta in volta dai singoli libri”. Ecco, se io dovessi dire cosa ho provato nel leggere il suo ultimo libro “Vite che sono la tua” (Editori Laterza) non avrei alcun dubbio: ho provato piacere. Con la sua prosa affabulatoria “Vite che sono la tua”, pubblicato nel 2017, è un libro che parla di libri. Il giovane scrittore romano (ha solo 35 anni ma è già un affermato autore) ci offre un viaggio attraverso 27 storie scritte da altrettanti grandi protagonisti della letteratura: da Salinger ad Anna Frank, da Elsa Morante a Italo Calvino, da Giorgio Bassani a Thomas Mann, da Gustave Flaubert a Virginia Woolf, da Marcel Proust ad Antonio Tabucchi…In un’epoca in cui si legge molto poco, Di Paolo - grazie alla sua esperienza di lettore impenitente e appassionato - “non riuscirei a immaginare come sarei, chi sarei, se nella mia vita non ci fossero stati e non ci fossero i libri” – dice di se stesso – veste i panni del maestro suggeritore e ci consiglia la lettura di alcuni grandi libri che sono stati fondamentali e illuminanti per la sua formazione.
Un libro ci cambia, ci permette di allargare lo spazio che abbiamo davanti e ci consente di far entrare nella nostra vita più persone di quelle che davvero riusciamo a incontrare durante tutta la nostra esistenza. A volte da un libro possiamo trarne solo una frase che ci è piaciuta. Oppure una sensazione. Un’emozione. Una cosa che non conoscevamo. Ma anche un senso di fastidio. A volte solo un’idea o una speranza. E altre volte – perché no – una storia che somiglia proprio alla nostra. Oppure una storia che avremmo voluto tanto somigliasse alla nostra. Un libro è tutto questo, ma anche altro. Certi libri ci consegnano immagini di luoghi che non abbiamo mai visto e che poi riconosciamo immediatamente quando abbiamo la fortuna di visitarli realmente. Certi libri restano impressi per sempre nella nostra mente e ci permettono di viaggiare senza partire.

Da ciascuno di quei 27 romanzi “messi in fila” da Paolo di Paolo – oltre a tanti altri solo evocati che in qualche maniera si avvicinano a quelli precedenti, lo scrittore dice di avere riportato qualcosa che “non ha ancora perso”. Come immaginare altre vite leggendo “Canto di Natale”,  oppure sopravvivere all’adolescenza rileggendo “Il giovane Holden”; scoprire di essere amati con “l’isola di Arturo”; sentirsi inadeguati leggendo “Dietro la porta”; ma anche risvegliarsi assassini tra le pagine di “Delitto e castigo” e tornare indietro nel tempo affrontando il primo libro de “la Ricerca” di Proust; e poi amare come solo un padre sa amare con “Papà Goriot” e imparando a non invecchiare male tenendo tra le mani quel grande libro che è “Sostiene Pereira”.

12 commenti:

  1. I libri migliori sono quelli che ti lasciano una traccia incosapevole che riaffiora in una parola inconsueta che dici, in un pensiero originale (!) che formuli, nello stile della tua scrittura.
    massimolegnani

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    1. ...e sono quelli su cui ritorni, a distanza di anni, rileggendoli.

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  2. Grazie per il consiglio, lo comprerò per leggerlo sotto l'ombrellone. Piero

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    1. Buona lettura, Piero. E grazie a te per essere passato da queste parti.

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  3. Certi libri ti solcano l'anima e ti indirizzano la vita.

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    1. Proprio così. E Paolo di Paolo, con il suo bel libro, ci suggerisce alcuni grandi romanzi che meritano la nostra lettura

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  4. Per questo ritorno spesso a Centuria di Manganelli, certi libri ti insegnano a scrivere, a comprendere quello che hai dentro e da quale spiraglio d'anima farlo uscire fuori.

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    1. Avevo sentito parlare di Centuria: è arrivato il momento di comprarlo. Grazie Franco

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  5. Bel consiglio da aggiungere alle mie letture estive.
    “non riuscirei a immaginare come sarei, chi sarei, se nella mia vita non ci fossero stati e non ci fossero i libri”

    Una frase da incorniciare e che vale assolutamente anche per me!

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    1. Naturalmente quella frase vale anche per me e per tutti coloro che amano i libri. Grazie per essere qui, Lucien

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