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mercoledì 7 maggio 2014

"I fratelli Tanner" di Robert Walser (1878 - 1956)



E’ un singolare e bellissimo libro, un’autentica sorpresa, scritto da Robert Walser nel 1909; è un romanzo fiabesco e reazionario, che disorienta, stupisce e fa riflettere.

Simon Tanner, il giovane protagonista del romanzo, altri non è che la controfigura dello scrittore svizzero, il suo alter ego, uno spirito libero che attraversa con leggerezza la vita, o meglio vi striscia nelle sue fessure e negli angoli più nascosti, con un senso di straordinaria libertà e meraviglia, che gli fa apprezzare tutte le cose belle e meno belle dell’esistenza. Ha una peculiare caratteristica questo singolare personaggio, ed è quella di riuscire a donare al lettore felicità ed allegria, anche quando ci parla delle sue miserie e della sua inettitudine.

Si, perché il protagonista del romanzo, in definitiva, è un inetto, un fannullone, un inguaribile scansafatiche, un ozioso, che conduce una vita pigra e dissipata, che non ama intristirsi in uffici angusti e ammuffiti, anche se a prima vista possono sembrare gli uffici più distinti. E’ sempre pronto, di sua spontanea volontà, a lasciare impieghi e lavori, anche quelli che promettono un’ottima carriera, per la pura voglia di andarsene, per la sua sconfinata voglia di libertà.

Ma a differenza delle tante figure di inetti che popolano la nostra letteratura, questo autentico eroe del dolce far niente vive la sua condizione senza affanni, senza traumi. Per essere felice non ha bisogno di occupare una posizione stabile e privilegiata nella società. No. Per riconciliarsi con la vita, gli basta una bella domenica di sole, un bel prato verde, un tramonto, una passeggiata per le strade di campagna. Egli vuole un presente anziché un avvenire, perché gli sembra più prezioso. E il presente, per lui, è fatto di giornate all’aria aperta, di incontri casuali, di passeggiate. “Si ha un avvenire soltanto quando si ha un presente”, egli dice “e quando si ha un presente si dimentica anche solo di pensare a un avvenire”.

La sorella Erwin lo vorrebbe diverso (ha tre fratelli ed una sorella), lo invita ad essere più intraprendente, a mostrarsi un po’ vanitoso, altrimenti nella vita non avrà mai successo; a lei farebbe piacere che la gente parlasse di lui, che prendesse parte alla vita pubblica. Gli fa capire che per avere successo è fondamentale mostrarsi e rendersi graditi agli altri con discorsi elevati. Invece Simon resta sempre muto, perché non ama aprir bocca quando già tanti chiacchierano confusamente, ritiene che nella conversazione il saper ascoltare sia più importante perfino del parlare. E poi non sta mai nello stesso posto, non fa che girovagare dalla mattina alla sera in cerca di nuove sensazioni, anche se piove o addirittura nevica, attratto dai profumi del bosco. “Una valigia è tutta la casa che abita a questo mondo”.
“Io non voglio assolutamente far carriera nella vita” afferma Simon “voglio soltanto vivere con un minimo di decenza”. Il suo sogno è quello di appartenere a qualcuno, di essere un dipendente. “A me fa piacere essere uno che dipende dalla benevolenza altrui, mi piace in genere dipendere da qualcuno”. Dice di essere nato per il dono e quindi vuole sempre donarsi a qualcuno ed essere trattato anche severamente, tant’è che se per caso gli capita di vagare un giorno intero senza trovare nessuno a cui potersi offrire, ne soffre terribilmente.

Non ha grande stima del denaro e pertanto non trova necessario lavorare. Non ha molta voglia di imparare un mestiere perché sente che il giorno è troppo bello per essere infangato con il lavoro. Gode di scarsa stima, a volte lo considerano un soggetto da evitare, ma di questo non gliene importa nulla; egli possiede l’arte di incantare con la sua grazia e la sua disarmante ingenuità, gli piace vivere, ma non gli piace entrare in competizione con gli altri, preferisce rimanere povero, per amore della libertà.

Con questo libro Walser ci trasporta in un mondo diverso, ci invita a vivere con serenità e senza affanni, a non rincorrere il successo a tutti i costi. Apre davanti al nostro sguardo una filosofia di vita alternativa e controcorrente e, con una prosa bella e scorrevole, ci regala un personaggio indimenticabile.
 
letto nel febbraio 2013
 

 

 

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